Effettuare un buon ancoraggio è il prerequisito fondamentale per evitare brutte sorprese e non trovarsi nei guai (anche seri) in caso di rinforzo del vento.
Ai nostri giorni è davvero difficile farsi cogliere impreparati da un peggioramento delle condizioni meteo, in quanto i bollettini meteo a 24-36 ore sono molto precisi, quindi la cosa migliore è cercare prontamente un porto o una rada riparata dal mare e preparare un ancoraggio a regola d’arte.
Io di solito utilizzo due ancore afforcate, come già avevo spiegato in un articolo precedente, ma mi sono reso conto che la maggior parte di voi preferisce appennellare.
Girovagando in internet nelle notti scorse, mi sono imbattuto in alcune letture interessanti che sconsigliano vivamente di appennellare due ancore, affermando che la tenuta globale della linea di ancoraggio non solo non migliora rispetto all’utilizzo di una sola ancora, ma in alcuni casi è addirittura peggiore. More...
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Quando siamo all'ancora in rada ed il vento rinforza oltre un certo limite, c'è solo una cosa che possiamo fare per dormire tranquilli: rinforzare l'ancoraggio.
Non c'è altro da fare: bisogna proprio armarsi di pazienza e svuotare il gavone per riuscire a raggiungere l'ancora di rispetto che, naturalmente, è sempre sotto a tutto il resto.
Una volta che abbiamo recuperato la seconda ancora, la catena e la cima, cosa ci facciamo? Beh, le tecniche più utilizzate sono due: l'appennellamento e l'afforco. More...
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In questo disegnino brutto ma (spero) eloquente, ho cercato di illustrare una modalità semplice ma incredibilmente efficace per rimediare al ben noto problema dell'ondina al traverso che non ci fa dormire la notte a causa del fastidiosissimo rollio che produce.
Dopo aver dato fondo all'ancora di prua, si fissa una cima sulla catena (meglio con un piccolo bozzello, in modo da poter regolare meglio in seguito). Si fila quindi la catena per altri 8-10 metri (minimo), fino a quando il punto di giunzione si venga a trovare a distanza sufficiente.
Si porta quindi l'altra estremità della cima a poppa, alandola quanto basta perché la barca ruoti a sufficienza per togliersi dall'onda al traverso ed infine si dà volta sulla galloccia di poppa.
Il tutto si mette in opera in cinque minuti ed è efficacissimo. L'unico inconveniente è che non funziona in caso di calma piatta (vento zero)
Provare per credere!
L’immagine sopra è stata gentilmente concessa da Luigi
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