Lunedì 10 agosto 2009
Dopo una navigazione di 15 miglia senza vento da Erbaju, arriviamo a Bonifacio verso mezzogiorno. Il porto come sempre è pieno e per l'ormeggio vige la solita anarchia di sempre. Inutile chiamare la capitaneria sul canale 9, perché rispondono sempre che il porto è completo. Noi sappiamo che non è così, perché la carateristica del porto di Bonifacio è che non tengono il posto: se esci con la barca per fare un bagno perdi il diritto al posto, anche se avevi già pagato.
Ecco perchè trovare un posto in una giornata di bel tempo tutto sommato è abbastanza semplice, anche nella settimana più affollata dell'anno, cioè quella prima di ferragosto. (attenzione: il discorso cambia se c'è brutto tempo oppure un avviso di burrasca)
Ci precipitiamo nel primo posto libero che vediamo, senza chiedere il permesso a nessuno. Non è nostra abitudine comportarci in questo modo, ma ormai dopo tanti anni conosciamo la situazione: o fai così oppure non troverai mai posto.
Infatti dopo un po' chiediamo ad un ormeggiatore che ci dà il permesso e quindi possiamo tranquillamente andare a pagare in caapitaneria. Paghiamo 37 Euro, un bell'aumento rispetto ai 29 euro pagati l'anno scorso! I nostri amici, che hanno un 36 piedi, pagheranno circa 50 euro a notte.
Pochi minuti dopo vediamo entrare in porto anche Senza Parole. Gli diciamo troppo tardi che deve buttarsi nel primo posto libero, senza aspettare il permesso degli ormeggiatori. Alla fine sono costretti a dare ancora nel fiordo di Cala Catena, all'entrata del porto, senza acqua né elettricità.
La sera ristorantino nella città alta. Menù a prezzo fisso intorno ai 25 euro, più bevande. Niente di speciale, anzi, se devo dire la verità un posto da non consigliare. I nostri amici di Senza Parole ci diranno poi di essere stati al ristorante Grill, proprio sul porto, in fondo, dalla parte dove ormeggiano tutti i maxi yacht. Hanno mangiato meglio di noi pagando di meno: menù a base di pesce a 19 euro più bevande.
Martedì 11 agosto 2009
Dormire fino a tardi a Bonifacio è impresa quasi impossibile. Ed infatti le urla della gente e le onde provocate dai barconi che portano i turisti in gita sfrecciando a 10 nodi e forse più ci svegliano alle 8.
Poco dopo la colazione, vediamo che un posto si libera proprio di fianco a Gialideux. Casualmente proprio in quel momento vedo anche Senza Parole che ha lasciato l'ancoraggio a Cala Catena e sta entrando in porto alla ricerca di un posto. Corro a chiamarlo e gli indico il posto libero. Nonostante il pochissimo spazio disponibile, Francesco ormeggia il suo Oceanis 411 di poppa con una manovra da manuale, sfruttando al massimo la combinazione dell'effetto evolutivo dell'elica e del vento che faceva abbattere la pua. Bravo Francesco!
Il tempo di far colazione e già siamo spettatori di un numero da circo. Il protagonista è un grosso motoscafo italiano, di colore bordeaux, con i vetri neri e di dubbio gusto estetico. Uno di quei mostri che fanno 40-50 nodi e succhiano 1000 llitri di benzina all'ora. Il comandante è forse ubriaco, oppure si è messo ai comandi del bestione senza avere la minima idea di come utilizzare le due levette dei motori Fatto sta che sembra impazzito. Si muove a destra e sinistra con manovre senza senso e cozza continuamente contro barche ormeggiate e contro la fiancata di una barca a vela che ha la sfortuna di percorrere il canale principale del porto proprio in quel momento, provocandogli un bel danno proprio a metà della fiancata sinistra. Continua a girare nei pressi del distributore di carburante ancora per qualche minuto, poi lentamente si dirige verso l'uscita del porto e facendo finta di nulla si dilegua, incurante di tutti i danni provocati. Semplicemente incredibile, ed inoltre una buona occasione per gettare discredito sul comportamento degli italiani.
Pensare che proprio il giorno prima avevo assistito ad un'altra manovra azzardata che aveva provocato dei danni: un bellissimo veliero di 40-50 metri aveva avuto la pretesa di far manovra davanti al distributore di benzina, con l'intento di girare la prua verso l'uscita del porto, ma non aveva fatto bene i conti con la sua lunghezza. Fatto sta che ha sbattuto la struttura di acciaio che controventa il bompresso contro la banchina di cemento del distributore stesso, rischiando di danneggiare anche le pompe di benzina (foto sopra). Nell'urto, la barca si è alzata di 20-30 cm, rimanendo "sospesa" sulla banchina e solo dopo vari tentativi il comandante è riuscito a disincagliarla mettendo motori indietro tutta. (Nota: dopo una ricerca in internet, ho scoperto che si tratta dell'Hetairos: un veliero di 43 metri che sembra sia la più grande imbarcazione costruita interamente in mogano. Per curiosità date un'occhiata agli interni...)
In serata l'equipaggio di Senza Parole ci invita a bordo per un aperitivo. Approfondiamo così la conoscenza di Francesco, Maria, Camilla e i fantastici quattro gatti. Un'altra piacevole amicizia nata grazie ad internet.