La girante della pompa dell’acqua di mare ha un ruolo fondamentale e delicato: quello di far fluire l’acqua di mare all’interno del circuito di raffreddamento del motore. L’acqua viene fatta passare nello scambiatore di calore, in modo da raffreddare l’acqua dolce che circola all’interno del motore stesso.
E’ evidente che una rottura della girante della pompa compromette il funzionamento di tutto il motore, in quanto si verrebbe a produrre in brevissimo tempo un surriscaldamento con conseguente danneggiamento al motore (la guarnizione della testata sarà la prima a farne le spese). More...
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[Aggiornamento: leggi un articolo su un prodotto che ho provato recentemente per la lucidatura della barca]
E’ da parecchio tempo che sento parlare di nanotecnologie e nanoparticelle. Le applicazioni nel campo delle nanotecnologie spaziano dalla biochimica alla scienza dei materiali, passando dalla medicina.
Una delle applicazioni che interessa noi diportisti riguarda il trattamento della superficie dello scafo delle imbarcazioni. Sembra infatti che la stesura di uno strato sottilissimo di queste particelle delle dimensioni di qualche milionesimo di millimetro possa ridare lucentezza duratura al gelcoat opacizzato dai raggi ultravioletti.
Da tempo la mia attenzione e la mia curiosità sono rivolte a queste tecnologie, e sono quasi tentato di sperimentare il trattamento sulla mia barca.
Per cercare di capire un po’ più in profondità cosa siano esattamente queste tecnologie delle nanoparticelle, ho contattato un noto scienziato italiano che fa ricerca nel campo della scienza dei materiali. Si tratta del professor Carlo Santulli, a cui ho rivolto qualche domanda che riporto qui di seguito nella speranza che possa servire anche a voi. More...
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Oggi vorrei parlarvi di un’app per smartphone iPhone, iPad e Android, che credo che molti di voi conoscano già. Ma siccome l’applicazione è davvero carina, utile ed economica, penso che valga la pena recensirla su questo blog, a beneficio di coloro che non ne avessero ancora sentito parlare.
Si tratta di un’applicazione che trasforma i vostri cellulari o tablet PC, purché dotati di sistema operativo iOS o Android, in mini-chartplotter. L’app è stata sviluppata da Navionics, e quindi le carte nautiche digitali sono le stesse che corredano molti dei chartplotter più diffusi sul mercato.
Il livello di dettaglio e la qualità delle mappe sono esattamente gli stessi presenti sui dispositivi dedicati installati a bordo, solo che nel caso dell’app queste sono residenti sul nostro cellulare e quindi ce le possiamo portare sempre con noi. More...
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In alcuni articoli precedenti ho già trattato il tema molto sentito della ricarica delle batterie servizi per mezzo di pannelli fotovoltaici, o di alternatori collegati al motore.
Un’ulteriore opportunità da non trascurare è quella di installare un alternatore azionato dall’energia eolica: in altre parole un generatore eolico.
Di generatori eolici per uso nautico ce ne sono moltissimi in commercio, a prezzi più o meno variabili tra gli 800 e i 1500 euro, con enormi differenze tra di loro, ovviamente.
In questo post cercherò di evidenziare quali sono le caratteristiche tecniche che devono essere valutate prima di un eventuale acquisto. More...
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Vi ricordate il mio articolo sull’AIS? Bene, allora ricorderete anche che avevo acquistato lo splitter della Glomex (modello RA-201) per poter utilizzare la stessa antenna del VHF per ricevere anche il segnale AIS.
Lo splitter tuttavia non mi ha soddisfatto per nulla, in quanto riuscivo a ricevere il segnale AIS di imbarcazioni situate al massimo entro un raggio di 2-3 miglia dalla mia. Collegando l’AIS direttamente al coassiale dell’antenna VHF in testa d’albero, invece, la ricezione migliorava fino ad arrivare a parecchie decine di miglia di distanza.
Sospettando un malfunzionamento dell’unità in mio possesso, ho documentato con foto l’evidente perdita di segnale e l’ho rispedita alla Glomex che ha operato una sostituzione in garanzia. Tuttavia anche la nuova unità evidenziava lo stesso problema.
Ricontattata la Glomex, dopo un paio di settimane e qualche sollecito ricevo la risposta del general manager, che vi riporto integralmente: More...
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La totalità degli apparecchi VHF per uso nautico destinati a montaggio fisso oggi commercializzati è equipaggiata di DSC (Digital Selective Call) ovvero della capacità di chiamare stazioni sia nave che a terra in modo selettivo.
Il DSC serve anche a gestire chiamate di soccorso in modo molto più sicuro che in chiamata vocale (per intendersi, sul canale 16).
Forse non tutti sanno, però, che l’utilizzo anche in chiamata vocale di una radio VHF DSC comporta il possesso di un certificato SRC (Short Range Certificate) oppure LRC (Long Range Certificate) che viene rilasciato dal Ministero per lo sviluppo economico (ex Ministero delle Telecomunicazioni) dopo il superamento di un esame. More...
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Effettuare un buon ancoraggio è il prerequisito fondamentale per evitare brutte sorprese e non trovarsi nei guai (anche seri) in caso di rinforzo del vento.
Ai nostri giorni è davvero difficile farsi cogliere impreparati da un peggioramento delle condizioni meteo, in quanto i bollettini meteo a 24-36 ore sono molto precisi, quindi la cosa migliore è cercare prontamente un porto o una rada riparata dal mare e preparare un ancoraggio a regola d’arte.
Io di solito utilizzo due ancore afforcate, come già avevo spiegato in un articolo precedente, ma mi sono reso conto che la maggior parte di voi preferisce appennellare.
Girovagando in internet nelle notti scorse, mi sono imbattuto in alcune letture interessanti che sconsigliano vivamente di appennellare due ancore, affermando che la tenuta globale della linea di ancoraggio non solo non migliora rispetto all’utilizzo di una sola ancora, ma in alcuni casi è addirittura peggiore. More...
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Oggi la connessione ad internet da dispositivi mobili (cellulare, smartphone, Android phone, iPhone, iPad o NetPC che sia) è diventata quasi indispensabile. Anche solo per accedere ai vari bollettini meteo o per controllare dove sono i vostri amici sulle mappe di youposition.it.
Tutti gli operatori di telefonia mobile vendono degli abbonamenti che includono un certo numero di minuti di chiamate e la possibilità di collegarsi ad internet (connessione dati) a prezzi tutto sommato abbordabili.
Ma attenzione: questi abbonamenti non valgono all’estero. Quindi se vi capita di andare in vacanza fuori dai confini italiani, leggere le email dal telefonino o (molto peggio) guardare un video su youtube può costarvi una fortuna. Le tariffe per la connessione dati UMTS o HSDPA infatti, a meno che non abbiate attivato offerte speciali sul vostro contratto, sono altissime ed arrivano a superare i 7-8 euro a Megabyte.
Da tempo cercavo una soluzione per evitare gli esborsi stratosferici di cui sono vittima ogni estate. Ora finalmente la mia amica Liliana mi ha segnalato l’esistenza di un operatore austriaco chiamato More...
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Non so se vi ricordate, ma tempo fa vi avevo presentato un prototipo di un caricabasso per il frullone della Bamar (Rollgen).
Vi avevo promesso che l’avrei montato sul mio Rollgen e l’avrei provato, ma purtroppo non l’ho fatto, complice la pigrizia, ma anche il fatto che un’onda frangente mi ha strappato il bompresso dalla coperta, facendolo cadere in mare More...
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Pensate a quante cose si possono fare con un Computer a bordo della barca: con un adeguato software di navigazione (OpenCPN è gratuito) si potrebbe interfacciare a tutta la strumentazione di bordo: GPS, radar, AIS, Vento, Log e perfino ai dati di controllo del motore (numero di giri, temperatura acqua e olio, ecc.)
Non solo: un PC con caratteristiche multimediali può essere collegato alla TV e all’impianto stereo e servire quindi da riproduttore di video, DVD, musica, foto, ecc.
In effetti credo che oggi tutti abbiamo un bel PC portatile, tuttavia il problema di questi dispositivi è che a batteria hanno una scarsa autonomia (in media 2-3 ore di utilizzo continuativo) e per ricaricarsi devono essere collegati alla linea a 220V.
Questo significa che se non siamo allacciati in banchina, dovremo disporre di un inverter a bordo. Se poi aggiungiamo il fatto che inverter e trasformatori non sono efficientissimi dal punto di vista energetico e che questi PC portatili non sono proprio parchi nei consumi (40-60W mediamente), il risultato è che non appena l’alimentatore viene attaccato alla presa di corrente, dalle batterie servizi vengono prelevati molti ampere (nel caso del mio net PC sono circa 5), che rendono problematico l’utilizzo continuativo a bordo.
Ma esiste un PC che risolve tutti questi problemi? More...
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Ricordo ancora la mia prima traversata notturna verso la Corsica. La mia maggiore preoccupazione era quella di evitare collisioni con altre imbarcazioni. Non avevo il radar, e quindi dovevo affidarmi completamente al mio binocolo, alla mia vista e, naturalmente, alla mia attenzione.
Su questa barca finalmente ho un radar, che è certamente un ottimo diispositivo per evitare le collisioni in mare.
Da poco ho anche installato un ricevitore AIS interfacciato al monitor multifunzione Raymarine E80, che aumenta ulteriormente la capacità di prevenire collisioni.
Cos’è l’AIS?
AIS sta per Automatic Identification System e, come dice l’acrostico, è uno standard a livello mondiale che permette a chi ha installato un ricevitore di identificare in modo automatico le imbarcazioni dotate di un dispositivo di trasmissione AIS (detto anche transponder o transceiver).
In pratica, le navi commerciali e quelle da diporto a partire da una certa dimensione sono obbligate a trasmettere i propri dati su una frequenza VHF predefinita, in modo tale che le altre imbarcazioni che si trovano entro qualche decina di miglia (20-30 in condizioni normali), possono ricevere, decodificare e visualizzare queste informazioni sul monitor di un PC o di un plotter cartografico. More...
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[Aggiornamento: Queste lampadine LED sono ora acquistabili su www.negozioequo.com]
Chi mi conosce lo sa già, e del resto si capisce anche solo leggendo quello che scrivo su questo blog: a me piace l’idea di andare in barca a vela senza inquinare, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Il mio sogno è quello di diventare autosufficiente dal punto di vista energetico, e questo è un obiettivo che in un microambiente come quello della barca a vela non è poi così difficile da realizzare, con le tecnologie attuali.
In un post precedente, avevo preso in considerazione i consumi elettrici delle utenze di bordo, indicando il frigorifero come il maggiore consumatore, il responsabile della scarica repentina delle batterie servizi.
Ma se vogliamo concederci anche in rada il piacere di bere un bel bicchierino di prosecco fresco, al frigo non possiamo certo rinunciare. Se no che vacanza sarebbe?
Tra gli accorgimenti che possiamo mettere in pratica senza sforzi e senza rinunciare alle piccole comodità, c’è la possibilità di sostituire l’illuminazione a bordo con delle lampadine a LED dell’ultima generazione. More...
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Questa volta devo proprio ringraziare l’amico Alex, che mi ha segnalato l’esistenza di un prodotto Open Source (e quindi gratuito) che trasforma un PC in un vero e proprio plotter cartografico, consentendo la pianificazione delle rotte prima della partenza e, se opportunamente interfacciato con gli strumenti installati a bordo (tramite collegamento NMEA, come al solito), diventa anche un valido strumento di aiuto alla navigazione, poiché non si limita a visualizzare la posizione dell’imbarcazione sulla mappa, ma consente altresì di monitorare tutti i dati di navigazione, dalla velocità, alla rotta, vento, AIS, Radar e quant’altro.
Ma andiamo con ordine. More...
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L’anno scorso, su consiglio dell’amico Davide Zerbinati, ho acquistato in internet l’antenna WiFi che vedete nell’immagine qui sopra.
In verità non si tratta di una semplice antenna, poiché l’aggeggio include anche una scheda WiFi integrata.
Si chiama Captifi ed è prodotta da RadioLabs, una società californiana specializzata in gadgets simili.
Il sito di RadioLabs descriveva le proprietà miracolose di questa antenna, dicendo che la ricezione degli hotspot WiFi sarebbe migliorata di 15 volte rispetto ad una scheda di un normale PC portatile e garantendo una portata fino a qualche chilometro. More...
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Questa settimana ho approfittato del tempo pessimo per fare una serie di lavoretti su Aonami.
Dopo aver notato che la parte in ghisa della chiglia cominciava a presentare evidenti segni di corrosione galvanica, ho deciso di installare un isolatore galvanico. Questo semplice dispositivo elettronico è relativamente economico (un centinaio di euro), si installa in 15 minuti ed elimina una delle cause della corrosione galvanica, che può essere potenzialmente pericolosa in barca. More...
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Nel mio precedente post sulla navigazione con vento portante, nell’ultima frase dicevo che con vento fresco (ipotizzavo 16 nodi di reale), per navigare in fil di ruota il gennaker non era una vela adatta, quindi si doveva ricorrere allo spi.
L’amico Renzo ha letto e mi ha inviato per email il suo pensiero, che pubblico volentieri qui di seguito (anche perchè, essendo io un crocierista puro, non posso che essere d’accordo con lui):
Siamo sicuri che lo spi sia la soluzione giusta al gran lasco con vento fresco?
Il diagramma polare e la foto che ti invio sono la testimonianza di una buona giornata di navigazione al gran lasco, con il mio DUFOUR 39.
Vediamo due esempi (dati ricavati dal diagramma polare): More...
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Durante le crociere estive a vela, spesso capita di trovare condizioni anticicloniche in cui le brezze termiche sono piuttosto deboli. In pratica, ci troviamo a navigare con un forza 2 – forza 3. Questo vento è perfetto per le andature di bolina, in quanto ci consente di raggiungere quei 5-6 nodi di velocità che rendono piacevole la nostra navigazione, ma se abbiamo il vento al portante le cose cambiano radicalmente, e spesso siamo costretti ad accendere il motore per sopperire alle scarse prestazioni a vela che caratterizzano queste andature con poco vento.
Se poi la nostra meta si trova proprio nella direzione verso cui spira il vento, allora siamo nella condizione peggiore. Se ci mettessimo in rotta col vento in poppa, infatti, la velocità sarebbe davvero bassa anche utilizzando un buon spi tangonato, e ben presto ci troveremmo costretti ad accendere il tanto detestato motore.
Allora cosa possiamo fare per andare più veloci? More...
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Il Rollgen è sicuramente un ottimo prodotto, della serie che quando lo provi non puoi più farne a meno, perchè rende l’utilizzo del gennaker o dello spi asimmetrico facile quanto quello di un genoa su arrotolatore.
L’unica cosa è che bisogna capire bene come fare per avvolgere la vela, altrimenti ci si può trovare in una condizione in cui le spire si avvolgono troppo strette, tanto che poi sarà difficile svolgerlo la volta successiva.
Ed infatti io le prime volte tenevo la scotta troppo in tensione mentre arrotolavo. Allora mi sono messo alla ricerca di informazioni e alla fine mi sono anche procurato questo video, che mostra chiaramente (anche facendo uso di una telecamera posizionata in testa d’albero) che durante la fase di avvolgimento bisogna lasciare la scotta completamente in bando, in modo tale che il gennakeer cominci ad arrotolarsi morbido a partire dalla penna.More...
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Venerdì sera ho rivisto Renzo Greghi, il detentore del brevetto dell'avvolgitore per gennaker, spi asimmetrici, code zero, ecc. denominato ROLLGEN e commercializzato dalla Bamar.
Come vi avevo già accennato, Renzo ha da poco studiato e brevettato un dispositivo caricabasso da installare sul Rollgen. Venerdì mi ha dato un prototipo per farmelo provare. Si tratta di questo bel pezzo che vedete nella foto. La versione definitiva sarà leggermente diversa: avrà degli anelli a cui fissare dei grilli per collegare il pezzo al tamburo dell'avvolgitore e al punto di mura della vela, mentre questo come vedete utilizza delle cimette di spectra impiombate. More...
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Nota: puoi anche guardare il nuovo video su Youtube: "Come calcolare la sezione dei cavi elettrici"
Una cosa a cui bisogna prestare molta attenzione quando si progetta o si eseguono delle modifiche ad un impianto elettrico a bassa tensione (come quello a 12 Volt della nostra barca) è il calcolo corretto del diametro dei cavi elettrici.
Un cablaggio effettuato con cavi troppo sottili, infatti, provocherà una caduta di tensione anche importante ai capi del dispositivo utilizzatore (sia esso una semplice lampadina, uno strumento elettronico o altro) che potrà causare dei malfunzionamenti, dei pericolosi surriscaldamenti o, nel migliore dei casi, un consumo eccessivo di energia.
Come fare, dunque, per calcolare la corretta sezione dei cavi? More...
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Lo scorso fine settimana Max & Ale ci hanno invitato a Trapani sul loro Beneteau Oceanis 50. E’ stato un weekend magnifico, raccontato in modo esilarante sul loro blog.
Il weekend è stato molto interessante non solo per la compagnia ed i luoghi stupendi che abbiamo visitato, ma anche perché ho potuto “curiosare” tra i gadgets incredibili che Max ha a bordo.
Tra le cose che hanno attirato la mia attenzione (anche perché ne stavo proprio cercando uno) c’è un piccolissimo aggeggio che funge da router wireless per la condivisione WiFi della connessione internet 3G (quella delle chiavette con dentro la SIM, per intenderci).More...
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La scorsa estate ad Alghero ho avuto il piacere di conoscere quasi per caso Renzo Greghi, il papà del frullone della Bamar (Il Rollgen, per intenderci), di cui anche la mia barca è fornita.
Renzo è una persona molto simpatica ed affabile, ex milanese che (beato lui) si è trasferito in Liguria e naviga in estate il Mediterraneo con sua moglie Marisa sul loro Dufour 39.
Durante i 4-5 giorni di permanenza ad Alghero, Renzo mi ha raccontato un sacco di cose interessanti sulle sue invenzioni, sperimentazioni ed esperienze di utilizzo di vele da crociera per andature portanti.
Ma di questo vi parlerò prossimamente, non appena avrò tempo di organizzare un po’ il materiale e le informazioni che mi ha fornito. (A proposito, se vuoi ricevere una email ogni volta che scrivo un nuovo articolo, clicca qui)
Per ora vi vorrei raccontare come è nata in lui l’idea geniale dell’avvolgitore per vele asimmetriche. Ecco ciò che mi ha raccontato Renzo: More...
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Visto che la mia pagina meteo per la nautica consultabile da cellulare sta riscuotendo un discreto interesse, ho deciso da oggi di rendere disponibili anche le carte dei venti della rete Lamma Toscana.
Come qualcuno di voi già sa, la pagina www.veleggiando.it/mobile è stata creata appositamente per cellulari, poiché visualizza soltanto le informazioni necessarie, eliminando tutti i testi inutili ed i banner pubblicitari. More...
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Per studiare angoli ed intensità del vento in occasione delle regate dell’ultima edizione della Coppa America, ho rispolverato le mie conoscenze di trigonometria e mi sono fatto un foglio Excel per il calcolo dei parametri di vento reale e apparente in funzione della velocità.
In altre parole, inserendo la velocità della barca e la velocità e direzione del vento apparente, viene calcolata velocità e direzione del vento reale.
Analogamente, se si inserisce la velocità della barca e la velocità e direzione del vento reale, il risultato sarà la velocità e direzione del vento apparente.
Pensando che possa essere di utilità a qualcuno, ho pensato di tradurre tutto in linguaggio web e pubblicarlo in questa pagina.
Fatemi sapere come al solito.
Le velocità sono espresse in nodi, le direzioni in gradi. Il punto decimale è il carattere punto (“.”)
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Dopo la batosta subita da Alinghi nella prima regata, oggi mi sto guardando in streaming video la seconda regata. Alla prima gamba Alinghi è in vantaggio di circa 500 metri su BMW Oracle.
Questa Coppa America 2010 non mi sta entusiasmando. I catamarani hanno un po' snaturato questa competizione, secondo me.
Unica cosa interessante è osservare quanta ricerca, quanta tecnologia ci sia dietro a questi progetti. Sono davvero dei mostri tecnologici, ma questa è la Coppa America!
Questi multiscafi sono in grado di correre ad una velocità superiore fino a tre volte quella del vento.
Quando l'ho letto da qualche parte, qualche mese fa, non volevo crederci, ma ora sono davanti all'evidenza del fatti: con 6-7 nodi di reale raggiungono velocità intorno ai 17-18 nodi! More...
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