Sabato 8 febbraio 2020, presso la sede sociale della Lega Navale Italiana di Milano, viale Cassala 34, si svolgerà la prima sessione del corso base sull'impianto elettrico e l'elettronica di bordo, tenuto dal sottoscritto.
Il corso durerà una giornata intera e si rivolge ai diportisti, armatori (od aspiranti tali) di barche a vela o a motore, che hanno poca o nessuna dimestichezza con l'elettricità e l'elettronica, ma vorrebbero capirci qualcosa in più per risolvere i piccoli problemi che si verificano a bordo.
Si partirà dalle basi, quindi non è richiesta nessuna competenza particolare.
Vi scrivo qui sotto l'agenda del corso, in modo che possiate farvi un'idea degli argomenti che verranno trattati.
Le iscrizioni sono aperte e potete leggere tutti i dettagli direttamente nella pagina delle Lega Navale Italiana cliccando qui.
Non è un evento gratuito, ma il costo non è proibitivo e potrete recuperarlo alla prima occasione in cui metterete a frutto qualche insegnamento.
Vi aspetto!
Agenda del corso
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Nell’articolo precedente, che vi consiglio di leggere cliccando qui se non l’avete già fatto, vi ho parlato delle differenze e dei vantaggi delle batterie al Litio-Ferrofosfato (LiFePO4) rispetto alle tradizionali batterie al Piombo (acido liquido, AGM o GEL).
In questa seconda puntata vi parlerò invece dei vari tipi di batterie al Litio che si trovano in vendita, e vedremo anche cosa controllare e come predisporre l’impianto elettrico, affinché queste batterie vengano gestite al meglio e ne venga preservata la durata nel tempo.
Iniziamo col dire che le batterie al Litio, che hanno innegabili vantaggi come già detto, sono un po’ più complesse delle loro cugine al Piombo. Possono venire danneggiate, e quindi avere una vita molto più breve, se si verificano alcune particolari condizioni, che vi elenco qui di seguito: More...
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La Lega Navale di Milano, sezione di Milano, mi ha chiesto di replicare la sessione sulla produzione di energia elettrica a bordo delle imbarcazioni.
Il prossimo incontro si terrà giovedì 17 ottobre 2019 alle ore 21:00 presso la sede della LNI di Milano, in Viale Cassala 34.
La durata prevista è di un paio d'ore.
Si parlerà anche di batterie, un argomento su cui c'è molta confusione.
Farò anche un accenno alle batterie al Litio, più precisamente a quelle LiFePO4, cioè Litio-Fosfato di Ferro.
Se vi siete persi la precedente edizione, questa è l'occasione per partecipare.
Segnatevi in agenda la data di giovedì 17 ottobre
Ci vediamo là.
Qui c'è il Link all'evento sul sito della Lega Navale.
Qesto il link all'evento su Facebook (non dimenticatevi di mettere "Mi Piace" alla Pagina Facebook del Blog Della Vela)
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(vedi anche la puntata che parla delle batterie del mio videocorso sull'energia: Clicca qui)
Le batterie dei servizi sono uno dei componenti più importanti dell'impianto elettrico, a cui affidiamo buona parte del nostro confort a bordo.
Eppure sono oggetti poco compresi dalla stragrande maggioranza delle persone tanto che, al momento dell'acquisto, spesso sono disorientate fra le migliaia di proposte del mercato e non sanno compiere una scelta adeguata alle loro necessità.
Mi sono deciso a scrivere questo post dopo aver partecipato ad una discussione su un gruppo di Facebook, da cui ho intuito quanta confusione ci sia su questo argomento delle batterie dei servizi al piombo-acido.
Ma prima di proseguire nei dettagli tecnici, lasciatemi introdurre alcuni concetti base, anche se saranno scontati per molti di voi:More...
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Ovvero: Come migliorare la carica dell'alternatore.
Clicca qui per acquistare il prodotto
Negli articoli del Blog Della Vela ho spesso parlato dei vari metodi per ottenere una ricarica delle batterie in maniera ecologica producendo energia elettrica da fonti rinnovabili (principalmente sole e vento).
Ma se non abbiamo pannelli solari o generatori eolici, possiamo sempre ricorrere al generatore a scoppio o all’alternatore del motore.
Lasciando stare per il momento il Generatore Diesel, che secondo me è più indicato per le barche con elevati consumi di energia elettrica (aria condizionata, cucine con fornelli elettrici o ad induzione, ecc.), non ci rimane dunque che azionare il motore entrobordo per qualche ora al giorno, affinché l’alternatore possa provvedere alla ricarica delle batterie dei servizi.
Non sempre, però, questa modalità si dimostra veloce ed efficace. Questo è dovuto al fatto che spesso gli alternatori di cui sono dotate le nostre imbarcazioni a vela non sono molto potenti e, per di più, sono dotati di regolatori di tensione progettati per le automobili che non sono molto efficienti in fase di ricarica.
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Sono già passati 5 anni da quando ho scritto l'articolo sui generatori eolici. Il Silentwind allora era da poco in commercio e già si rivelava uno dei migliori, se non IL migliore.
Oggi è ancora migliorato rispetto ad allora. Il nuovo regolatore di carica "Ibrido" da 1000 Watt può essere utilizzato anche con dei pannelli solari (purché compatibili) ed inoltre è interfacciabile allo Smartphone oppure al tablet tramite BlueTooth. In questo modo si possono leggere i valori di carica (quanta corrente sta generando il generatore eolico?), oppure modificare la configurazione direttamente dal telefono, senza dover accedere al regolatore, che probabilmente sarà installato in un luogo poco accessibile.
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A partire dal numero di Aprile del Giornale della Vela, usciranno una serie di nove miei articoli (più uno speciale nel numero di luglio) che parleranno della produzione di energia a bordo.
Quello nella foto qui sopra è il primo numero, che sarà in edicola fra pochi giorni.
L'obiettivo è quello di raccontarvi come si può raggiungere l'autonomia energetica, o quanto meno andarci molto vicini.
Non voglio anticiparvi nulla, ma i contenuti saranno interessanti (spero!!!) 
Ho anche preparato una serie di slide che possono essere utilizzate per fare delle presentazioni sugli stessi argomenti presso sedi da concordare (yacht clubs, circoli nautici, ecc.)
Il seminario proposto ha una durata di circa due ore, ma nel caso si può anche tagliare qualcosa. More...
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Oggi vi voglio parlare di una novità nel campo dell’energia solare. Ho infatti testato due piccoli pannelli fotovoltaici realizzati da Solbian e Gioco Solutions che, come ormai sapete, sono le due aziende torinesi che producono “orgogliosamente” da qualche anno pannelli solari flessibili e molto efficienti.
Recentemente entrambe le aziende italiane hanno pensato di produrre dei piccoli pannelli solari specificatamente studiati per la ricarica di dispositivi ricaricabili mediante una presa USB.
Ormai praticamente tutti i cellulari, smartphone, e tablet, ma anche moltissimi altri prodotti come telecamere, macchine fotografiche ecc. sono infatti caricabili da una normalissima presa USB, e allora perché non produrre un pannello solare dotato direttamente di una presa di questo tipo? More...
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La Solbian recentemente ha messo in commercio una nuova linea di pannelli fotovoltaici flessibili chiamata All-In-One, caratterizzata dal fatto di avere un regolatore di tensione MPPT incorporato, che prende il posto di una delle celle di silicio.
Questa nuova serie di pannelli solari è quindi rivolta agli utenti che hanno poca dimestichezza con cacciaviti e connettori e preferiscono una soluzione semplice da installare. Infatti per l’installazione sarà sufficiente connettere i due cavi che escono dal pannello ai morsetti della batteria. Niente di più semplice, quindi. Unica attenzione va posta alla polarità delle connessioni: il positivo del pannello sul positivo della batteria, e il negativo sul negativo.
Per comodità si può pensare di utilizzare un connettore bipolare stagno ad incasso, creando una presa a parete in pozzetto o all’interno dell’imbarcazione, come ho fatto io (vedere foto a lato).
Consiglio sempre di installare un fusibile da 20-30 Ampere sul cavo positivo, il più vicino possibile al morsetto della batteria. Questo per garantire una protezione aggiuntiva dai corto circuiti.
I pannelli Solbian All-In-One sono venduti in tre potenze: More...
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Mettere insieme su un unico filo tutti i dati di navigazione provenienti dalla strumentazione di bordo non è cosa semplicissima.
Solitamente, infatti, ognuno degli strumenti ha un’uscita (output) sulla quale vengono inviati i dati rilevati e un’entrata (input) per ricevere i dati da un altro strumento. L’indicatore del vento, per fare un esempio, di per sé rileva velocità e direzione del vento apparente, ma se riceve il dato della velocità dal log oppure dal GPS, potrà anche calcolare velocità e direzione del vento reale facendo gli opportuni calcoli trigonometrici.
Analogamente il pilota automatico ha bisogno di sapere la posizione e la rotta rispetto alla terra (COG) per dirigere la barca verso un waypoint impostato o lungo una rotta prestabilita.
E fin qui tutto bene. Le cose cominciano a complicarsi se oltre a doversi parlare tra di loro a due a due, gli stessi strumenti devono anche inviare i dati ad un altro utilizzatore (tipicamente un computer, un Tablet o uno Smartphone) affinché questo li possa visualizzare ed elaborare. More...
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Alcune persone, vedendo un precedente video di un test di pannelli solari, mi hanno scritto chiedendo se i regolatori di tensione con tecnologia MPPT fossero davvero migliori di quelli “normali” (PWM), visto che il loro prezzo è abbastanza alto (oltre i 100 euro).
Sfidando la voglia di far niente che mi ha assalito questa estate, sono riuscito a fare un piccolo video che mostra il funzionamento di uno di questi regolatori, il Western CO WRM15.
Spero che risulti chiaro. Buona visione
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Il Battery Monitor è uno strumento molto utile a bordo, che serve per tenere sempre sotto controllo lo stato di carica delle batterie e controllare i consumi istantanei di energia elettrica.
Un Battery Monitor, infatti, normalmente fornisce le seguenti informazioni
Tensione delle batterie (Volts)
Questa è sicuramente un’informazione utile (anche se non particolarmente sofisticata) per capire se le batterie sono cariche oppure no. Diciamo comunque che fra tutte le informazioni fornite da questo strumento, questa è la meno preziosa, anche perché di solito un voltmetro è sempre già presente nella strumentazione di base della barca
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La Solbian è un’azienda di Torino che realizza pannelli fotovoltaici flessibili ad alto rendimento. Si tratta dei pannelli solari che vengono anche installati sulle barche di Soldini, che credo sia uno dei soci dell’azienda (SOL-BIAN).
Recentemente ho contattato la Solbian chiedendo informazioni sul loro prodotto, ed ho anche acquistato un kit con pannello da 100W per provarlo (leggete più avanti i risultati del test) ed infine li ho convinti ad offrire i kit ai lettori del blog ad un prezzo vantaggioso.
[Aggiornamento: è stata attivata una convenzione con il sito Negozio Equo per avere un ulteriore sconto sui prezzi esposti. Scrivete a info@negozioequo.com per richiedere il coupon sconto (dovete dire che siete lettori del Blog Della Vela)]
Composizione del kit:
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In alcuni articoli precedenti ho già trattato il tema molto sentito della ricarica delle batterie servizi per mezzo di pannelli fotovoltaici, o di alternatori collegati al motore.
Un’ulteriore opportunità da non trascurare è quella di installare un alternatore azionato dall’energia eolica: in altre parole un generatore eolico.
Di generatori eolici per uso nautico ce ne sono moltissimi in commercio, a prezzi più o meno variabili tra gli 800 e i 1500 euro, con enormi differenze tra di loro, ovviamente.
In questo post cercherò di evidenziare quali sono le caratteristiche tecniche che devono essere valutate prima di un eventuale acquisto. More...
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La totalità degli apparecchi VHF per uso nautico destinati a montaggio fisso oggi commercializzati è equipaggiata di DSC (Digital Selective Call) ovvero della capacità di chiamare stazioni sia nave che a terra in modo selettivo.
Il DSC serve anche a gestire chiamate di soccorso in modo molto più sicuro che in chiamata vocale (per intendersi, sul canale 16).
Forse non tutti sanno, però, che l’utilizzo anche in chiamata vocale di una radio VHF DSC comporta il possesso di un certificato SRC (Short Range Certificate) oppure LRC (Long Range Certificate) che viene rilasciato dal Ministero per lo sviluppo economico (ex Ministero delle Telecomunicazioni) dopo il superamento di un esame. More...
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Pensate a quante cose si possono fare con un Computer a bordo della barca: con un adeguato software di navigazione (OpenCPN è gratuito) si potrebbe interfacciare a tutta la strumentazione di bordo: GPS, radar, AIS, Vento, Log e perfino ai dati di controllo del motore (numero di giri, temperatura acqua e olio, ecc.)
Non solo: un PC con caratteristiche multimediali può essere collegato alla TV e all’impianto stereo e servire quindi da riproduttore di video, DVD, musica, foto, ecc.
In effetti credo che oggi tutti abbiamo un bel PC portatile, tuttavia il problema di questi dispositivi è che a batteria hanno una scarsa autonomia (in media 2-3 ore di utilizzo continuativo) e per ricaricarsi devono essere collegati alla linea a 220V.
Questo significa che se non siamo allacciati in banchina, dovremo disporre di un inverter a bordo. Se poi aggiungiamo il fatto che inverter e trasformatori non sono efficientissimi dal punto di vista energetico e che questi PC portatili non sono proprio parchi nei consumi (40-60W mediamente), il risultato è che non appena l’alimentatore viene attaccato alla presa di corrente, dalle batterie servizi vengono prelevati molti ampere (nel caso del mio net PC sono circa 5), che rendono problematico l’utilizzo continuativo a bordo.
Ma esiste un PC che risolve tutti questi problemi? More...
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Aggiornamento gennaio 2017: ho trovato un prodotto migliore, con batterie ricaricabili da una presa USB (come i cellulari) e LED per un bassissimo consumo. Lo potete trovare cliccando qui.
Sono certamente utili i tavoli da carteggio che si aprono nel modo che vedete nella foto (praticamente sono tutti così
. Tuttavia dopo qualche mese si riempiono di una miriade di oggettini vari e quando bisogna cercare qualcosa è sempre un problema.
Purtroppo il piano del tavolo non consente una perfetta illuminazione dell’interno, e spesso mi sono trovato obbligato ad utilizzare una torcia per poter vedere meglio.
Il problema su Aonami è stato risolto con questa ingegnosa lampada a LED.
Funziona con 6 batterie mini stilo (AAA) e si accende automaticamente quando si apre il tavolo da carteggio, spegnendosi poi sempre automaticamente cinque secondi dopo la sua chiusura. Non ha nessun interruttore, nessun cavo elettrico e proprio queste caratteristiche la rendono molto interessante, oltre al suo bassissimo consumo (e quindi lunghissima durata delle batterie).
Si tratta della lampada Dioder, dell’IKEA. Costa 14.99 euro
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[Aggiornamento: Queste lampadine LED sono ora acquistabili su www.negozioequo.com]
Detto fatto: subito dopo aver lanciato il sondaggio nel post precedente per verificare il livello di interesse dei lettori nei confronti delle fonti di illuminazione a basso consumo energetico, ho effettuato un ordine di alcune lampade LED per fare una prova pratica in barca.
Premetto che avevo già acquistato e provato un paio di altre lampadine LED qualche settimana fa, quindi queste ultime sono state messe a confronto con le prime e a loro volta con le alogene da 10W preesistenti. More...
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[Aggiornamento: Queste lampadine LED sono ora acquistabili su www.negozioequo.com]
Chi mi conosce lo sa già, e del resto si capisce anche solo leggendo quello che scrivo su questo blog: a me piace l’idea di andare in barca a vela senza inquinare, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Il mio sogno è quello di diventare autosufficiente dal punto di vista energetico, e questo è un obiettivo che in un microambiente come quello della barca a vela non è poi così difficile da realizzare, con le tecnologie attuali.
In un post precedente, avevo preso in considerazione i consumi elettrici delle utenze di bordo, indicando il frigorifero come il maggiore consumatore, il responsabile della scarica repentina delle batterie servizi.
Ma se vogliamo concederci anche in rada il piacere di bere un bel bicchierino di prosecco fresco, al frigo non possiamo certo rinunciare. Se no che vacanza sarebbe?
Tra gli accorgimenti che possiamo mettere in pratica senza sforzi e senza rinunciare alle piccole comodità, c’è la possibilità di sostituire l’illuminazione a bordo con delle lampadine a LED dell’ultima generazione. More...
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Questa settimana ho approfittato del tempo pessimo per fare una serie di lavoretti su Aonami.
Dopo aver notato che la parte in ghisa della chiglia cominciava a presentare evidenti segni di corrosione galvanica, ho deciso di installare un isolatore galvanico. Questo semplice dispositivo elettronico è relativamente economico (un centinaio di euro), si installa in 15 minuti ed elimina una delle cause della corrosione galvanica, che può essere potenzialmente pericolosa in barca. More...
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Nota: puoi anche guardare il nuovo video su Youtube: "Come calcolare la sezione dei cavi elettrici"
Una cosa a cui bisogna prestare molta attenzione quando si progetta o si eseguono delle modifiche ad un impianto elettrico a bassa tensione (come quello a 12 Volt della nostra barca) è il calcolo corretto del diametro dei cavi elettrici.
Un cablaggio effettuato con cavi troppo sottili, infatti, provocherà una caduta di tensione anche importante ai capi del dispositivo utilizzatore (sia esso una semplice lampadina, uno strumento elettronico o altro) che potrà causare dei malfunzionamenti, dei pericolosi surriscaldamenti o, nel migliore dei casi, un consumo eccessivo di energia.
Come fare, dunque, per calcolare la corretta sezione dei cavi? More...
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Il giorno di Natale, dopo pranzo, sono stato da mio cognato Roberto, detto Caligola
Sulla tavola ancora apparecchiata c’era un limone tagliato a metà, ed allora ho mostrato alla mia nipotina che con un limone e due pezzi di metallo si poteva costruire una pila elettrica.
Ve lo ricordate l’esperimento che si faceva alle scuole medie, vero? Si prende un limone, ci si infilano dentro due barrette di metalli diversi e si nota (misurando con un tester) che ai capi di questi due elettrodi di metallo si viene a creare una tensione elettrica, proprio come in una batteria.
Non è questo il luogo dove spiegare il motivo per cui questo avviene, basti sapere che come effetto collaterale di questa produzione di corrente, uno dei due pezzi di metallo inseriti nel limone (detti elettrodi) a poco a poco si consuma. Praticamente si scioglie dentro l’elettrolita, trasformandosi in un sale. L’altro elettrodo invece non subisce evidenti trasformazioni e rimane intatto. More...
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Negli articoli precedentemente pubblicati sull’argomento della ricarica delle batterie di bordo, ho puntato l’attenzione sui metodi per così dire ecologici, che sfruttano le energie rinnovabili (principalmente il sole).
Ora vorrei soffermarmi invece sul metodo in un certo senso più tradizionale, basato sul classico alternatore collegato al motore.
In effetti questa potrebbe essere una valida alternativa all’installazione di un generatore di corrente, che se da un lato avrebbe l’enorme vantaggio di risparmiare il motore principale, non è una scelta sempre praticabile per motivi di costi e di spazio. More...
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Nota: puoi leggere altri articoli e recensioni sui pannelli fotovoltaici flessibili per nautica e camper cliccando qui
Non appena ho potuto mettere le mani su questa vera novità in fatto di fotovoltaico, ho subito pensato a voi.
Ed ecco qui in anteprima il nuovo pannello solare prodotto dalla Enecom Italia, un’azienda di Torino, con sede anche a Verona. (cliccate sulle foto per ingrandirle)
Di pannelli fotovoltaici flessibili e calpestabili ce n’erano già molti in commercio, ma la novità di questo consiste nel fatto che è realizzato in silicio cristallino, e pertanto ha un rendimento quasi doppio rispetto ai “soliti” pannelli flessibili, che sono realizzati in silicio amorfo (vedi l’altro articolo del blog). Questo pannello in effetti vanta un’efficienza del 16%, che è fra le più alte oggi disponibili.More...
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(Aggiornamento di genaio 2014: ora esistono pannelli solari flessibili efficientissimi che possono essere installati molto semplicemente - anche volanti - in quanto pesano pochissimo. Puoi leggere un test cliccando qui. Questi pannelli solari sono venduti anche in kit sul sito www.negozioequo.com con uno sconto esclusivo per i lettori del Blog Della Vela).
Dopo aver scelto accuratamente il tipo di pannello fotovoltaico che fa al caso nostro, dobbiamo finalmente procedere con la sua installazione a bordo.
Ma come fare? E soprattutto, dove installarlo? Quando, un paio d’anni fa, mi sono trovato nella condizione di dover decidere, non vi nego di essermi un po’ arenato e di avere pensato per qualche tempo alla sistemazione ideale, prima di prendere una decisione.
Sono partito con l’idea di far costruire ed installare il classico rollbar in tubo di acciaio inox a poppa. Ma non ero molto convinto: a parte la spesa (se te lo fai fare ed installare ti costa una piccola fortuna, e comunque ben di più del costo del pannello), quello che mi lasciava perplesso era l’effetto estetico finale. More...
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