Pannelli fotovoltaici: ricaricare le batterie di bordo col sole

10 maggio 2009 - autore

pannello fotovoltaico La barca a vela è il mezzo di trasporto ecologico per definizione.

Andare a vela, secondo me, non è solo un hobby o uno sport, ma è anche e soprattutto uno stile di vita, una filosofia. Io personalmente sono da sempre affascinato dall’idea del raggiungimento dell’autonomia energetica in barca.

Ho sempre mal sopportato, durante le soste per qualche giorno in rada, di dover accendere quotidianamente per un’ora o due il motore al solo scopo di ricaricare le batterie di bordo. E non è solo per un problema di usura del motore, vi assicuro!

Un paio d’anni fa ho quindi deciso di dotarmi di un pannello fotovoltaico da 85 watt per vedere se riuscivo a diradare le ricariche con l’alternatore del motore.

Ebbene, devo dire con molta soddisfazione che l’installazione di quel singolo pannello solare mi garantisce in media quei 35-40 Ah al giorno che sono sufficienti nel mio caso a far fronte ai consumi.

In definitiva, con tempo soleggiato sono rimasto fino ad una settimana in rada senza accendere il motore.

Ma andiamo per gradi.   

Ci sono alcune cose che bisogna sapere prima di correre ad acquistare un pannello fotovoltaico.

Prima di tutto la potenza necessaria. Bisogna perciò calcolare a quanto ammonta il nostro consumo quotidiano di energia elettrica. (clicca sul collegamento per leggere l’articolo che spiega come fare)

Una volta stabilito quant’è il nostro consumo, bisogna scegliere il pannello fotovoltaico di una potenza adeguata.

Facciamo un esempio. Supponiamo che in base ai nostri calcoli risulta che il nostro fabbisogno giornaliero di energia elettrica ammonti a 50 Ah (Ampere Ora). Considerate che un pannello fotovoltaico, se correttamente orientato, in una giornata completamente serena produce in media circa 40-45 Ah ogni 100 Watt di potenza nominale. Se installerete un pannello da 60 Watt, questo quindi vi produrrà circa 25 Ah al giorno (il 60% di 40 Ah) e cioè la metà del vostro fabbisogno giornaliero. Sempre meglio che niente, no?

Quale pannello fotovoltaico scegliere?

I pannelli fotovoltaici in commercio sono sostanzialmente di tre tipi:

  • Pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino
    Questi sono i pannelli più costosi, ma che hanno anche il maggior rendimento, cioè la miglior capacità di trasformare l’energia luminosa in energia elettrica. I rendimenti dei pannelli di questo tipo oggi in commercio si misura intorno al 15%. Questo significa che da una superficie di 1 mq di pannello esposta perpendicolarmente al sole in una giornata tersa otterremo una potenza di circa 150 Watt di potenza elettrica. Questo tipo di pannelli deve essere sempre esposto correttamente al sole e non deve essere per nessun motivo oscurato anche solo parzialmente. Basta infatti una piccola ombra (del boma, dell’albero o anche semplicemente di una sartia) su una delle singole celle che compongono il pannello per ridurre drasticamente la produzione di energia
  • Pannelli fotovoltaici in silicio policristallino
    Vengono prodotti sostanzialmente in modo simile a quelli in monocristallino, ma in questo caso il silicio non è, per così dire, altrettanto “puro” e quindi il rendimento cala leggermente (intorno al 13%), ma anche il prezzo a Watt generato è un po’ inferiore. Anche i pannelli in silicio policristallino non sopportano la minima ombra, pena una sensibile diminuzione dell’energia prodotta
  • Pannelli fotovoltaici in silicio amorfoPannello flessibile in silicio amorfo
    Questi pannelli hanno una tecnologia di costruzione diversa rispetto ai due tipi precedenti, con alcuni vantaggi ed altri svantaggi. Prima di tutto va detto che l’efficienza, cioè il rendimento, è parecchio inferiore (quasi la metà ) rispetto ai due tipi precedenti: 6-10% rispetto al 13-15%. Questo vuol dire che per avere la stessa potenza generata, dovrò installare superfici maggiori (quasi doppie). Normalmente su una barca a vela questo è un grosso handicap, ma per contro bisogna anche considerare che i pannelli in silicio amorfo possono essere prodotti in film molto sottili ed incollati su supporti adatti per essere installati su superfici irregolari (quali la tuga o la coperta) ed essere addirittura calpestabili. (Aggiornamento del 1/7/2009: Sono da poco in commercio pannelli flessibili in silicio cristallino ad alta efficienza. Leggi qui la prova con video).
    Altra caratteristica positiva di questa tecnologia al silicio amorfo è quella di avere un rendimento maggiore in caso di cattiva esposizione al sole, di pannello parzialmente in ombra, o di tempo parzialmente nuvoloso (circa 20% in più rispetto ai pannelli in mono o policristallino che fossero esposti nelle stesse condizioni di luce). Se aggiungiamo anche che il prezzo per watt prodotto è del 10-20% inferiore ai primi due tipi, questo dovrebbe bastare per prendere seriamente in considerazione un loro utilizzo, a patto di avere spazio a sufficienza per l’installazione.
  • Pannelli solari flessibili in silicio poli o monocristallino ad alto rendimento (aggiornamento di gennaio 2014)
    Per l'installazione di pannelli solari su imbarcazioni a vela o a motore, oppure su camper, oggi è altamente consigliabile l'utilizzo di questi pannelli flessibili che, essendo composti da celle in silicio monocristallino o policristallino, offrono alta efficienza, e quindi molti watt in poco spazio, oltre ad una leggerezza fino a pochi anni fa impensabile. Pensate che un pannello da 100W pesa poco più di 1 kg. Praticamente lo stesso peso di un foglio di cartone della stessa dimensione. Il Blog Della Vela ne ha recensiti parecchi negli ultimi mesi. La nostra scelta è ricaduta sui Solbian (ottimi quelli della serie SP, anche se costosi) e sui recentissimi prodotti della Gioco Solutions (su prodotti di altre marche abbiamo rilevato gravi difetti. Eventualmente contattemi in privato per ulteriori informazioni). Cliccando qui potete trovare un test dei pannelli Solbian, ma i Gioco Solutions sono pressoché analoghi (clicca qui per vedere un video del kit Gioco Solutions). Abbiamo inoltre stipulato una convenzione con il sito negozioequo.com che, oltre ad avere già ottimi prezzi, offre un ulteriore sconto esclusivo per i lettori del Blog Della Vela.

Qualsiasi sia la scelta che avete fatto, assicuratevi di acquistare dei pannelli con una tensione di uscita adatta a ricaricare le batterie. Esistono infatti pannelli fotovoltaici che erogano corrente a diverse tensioni, ma quelli più adatti a ricaricare batterie a 12 Volt producono corrente a circa 17 Volt.

Pannelli con uscite a 40 V ed oltre sono invece più adatti a produrre elettricità per impianti domestici, in cui la tensione di utilizzo finale sarà la 220 V alternata.

Oggi possono essere utilizzati anche questi pannelli per ricaricare le batterie a 12V, ma in questo caso sarà necessario utilizzare un regolatore di carica con algoritmo MPPT, che sebbene sicuramente migliore, avrà un costo superiore. Ma forse in questo caso saranno soldi ben spesi... 

Naturalmente la tensione a 17 Volt dovrà essere portata a valori più consoni al ricarico delle batterie, quindi mi raccomando: non attaccate il pannello direttamente ai poli della batteria, perché rischiereste di bruciarla in breve tempo (la batteria andrebbe “in ebollizione”, come si suole dire)

Regolatore di tensione Invece vi consiglio di dotarvi di un buon regolatore di tensione. In commercio ne esistono moltissimi tipi a prezzi che variano dai 20-30 euro fino ad arrivare a 150-200 ed anche oltre. Intorno ai 100-120 euro se ne trovano di veramente ottimi, con un’elettronica capace di caricare la batteria fino a valori molto vicini al 100% della sua capacità nominale e di passare quindi allo stato di mantenimento della carica, evitando in questo modo potenziali danni alla batteria stessa. Questi dispositivi sono altresì dotati di un display LCD che fornisce informazioni molto utili, come per esempio la corrente che il pannello sta generando, quella che effettivamente sta entrando nella batteria, la tensione della batteria stessa, ed altro ancora. Nella foto vi mostro quello che sto utilizzando io nel mio impianto.

Risparmiare troppo su un regolatore di tensione a volte può voler dire sprecare una parte della preziosa energia che il pannello sta producendo o, nel peggiore dei casi, accorciare la vita alle nostre batterie.

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Comments

Ciao Roby,
complimenti per gli argomenti trattati e per come li stai strattando.

Effettivamente da quando ho installato anche io i pannelli sulla mia barca sono molto contento. Avevo avuto esperienze precenti con i pannelli calpestabili, ma sono davvero scarsini per chi ama la rada, non garantiscono sicuramente l'autonomia dal motore, sono sicuramente ottimi invece per l'autoscarica delle batterie e per le lunghe soste in porto.
Io ho installato 2 pannelli da 85W in policristillani su rollbar con regolatore di tensione Steca (proprio quello della tua foto).
Al momento sono MOLTO soddisfatto.

Max Terragni   maggio 12. 2009 15:27

Ciao Max e grazie per i complimenti Smile
Ci credo che tu sia contento del tuo impianto. Con due pannelli così generi 10 ampere e vai alla grande! Se avessi spazio per un rollbar ne avrei messi due anche io. Magari sulla prossima barca, chissà....

Roberto Minoia   maggio 12. 2009 16:08

Grazie Robbi, e cosa mi puoi dire riguardo all'inquinamento delle batterie rispetto a chi in barca ci vive e ci dorme? Buon lavoro eh? complimenti, interessante e chiaro anche per me che l'ho letto velocemente e me ne intendo zero!

Mauri   maggio 18. 2009 19:31

Ciao Mauri,
in effetti è vero quello che dici: le batterie possono inquinare.
Ma solo se non opportunamente riciclate. Infatti i materiali di cui sono fatte sono riciclabili al 90%.
Il discorso caso mai sarebbe quello di considerare quanta energia viene utilizzata per produrre un pannello fotovoltaico e paragonarla a quella che il pannello riesce a produrre nella sua vita (circa 25 anni). Ma questo è un argomento a sé... Wink

Roberto Minoia   maggio 19. 2009 22:13

Non mi sono spiegata bene, intendevo chiederti se le batterie che sono a bordo della barca possono essere inquinanti, cioè fonte di inquinamento elettromagnetico per chi ci vive o dorme accanto...la barca è piccola...
Cosa ne pensi? A me preoccupa molto. Spero proprio che tu mi rassicuri Smile

Mauri   maggio 19. 2009 22:24

Ah, ho capito, scusa.
Direi che se la tua paura riguarda l'inquinamento elettromagnetico, puoi restare tranquillo: infatti la corrente continua di per sé non genera campi elettromagnetici.
Fa molto peggio telefonare col cellulare! Laughing

Roberto Minoia   maggio 20. 2009 00:06

Grazie Robbi!!! si, nella mia profonda non-conoscenza ero proprio preoccupata. Bene bene, starò poco tempo al telefono, allora! ciao!

Mauri   maggio 21. 2009 00:26

Bravo. Grande. Supergrazie: ho trovato indicazioni molto precise ed utili, così ho gia scritto alla steca chiedendo dove poter comprare il regolatore e sto ordinando i pannelli qui: www.nautimarketshop.com/.../...cristallino-90W.asp
Mi sembra un ottimo prezzo.

Una domanda: sto pensando anche al rollbar per la mia barca a vela, Comet 11. Li ho trovati tutti in acciaio. E se lo facessi io in alluminio giuntando dei tubi con dei raccordi? Come mai non ne ho trovati?

Grazie e veri complimenti!
Ale

Alessandro   maggio 23. 2009 13:06

Grazie Ale. Soprattutto dei complimenti. Ne ho bisogno, visto che ogni tanto mi dico "ma chi te lo fa fare?" Smile
Io ho comprato pannello e regolatore da www.ecorete.it
Prova a dare un'occhiata ai loro prezzi: due anni fa erano ottimi.
Tra l'altro il mio pannello è un Kyocera da 85W, ma esce a 17 V invece che 18.5 e quindi genera 5.5 Ampere di corrente massima
Il tuo prezzo comunque è molto buono. credo che siano scesi i prezzi negli ultimi due anni, perchè a quel tempo io l'ho pagato 400 ed era il prezzo migliore in commercio.
Mi raccomando: continua a leggermi e fammi pubblicità Wink
ciao

Roberto

Roberto Minoia   maggio 23. 2009 14:08

complimenti per la chiarezza degli articoli sul fotovoltaico...spero di beneficiarne presto.
bv

marco   giugno 10. 2009 21:15

Grazie anche a te, Mauro. A presto

Roberto Minoia   giugno 10. 2009 21:48

ciao a tutti mi aiutate come fare a fissare il pannello fotovoltaico al pulpito di poppa, devo autocostruirli gli agganci oppure si trovano da qualche parte???
vi ringrazio anticipatamente.

claudio   luglio 9. 2009 21:47

Claudio, non ho una risposta precisa, ma varie indicazioni, che sono quelle che ho messo insieme indagando proprio su questo tema:
1. Devi stabilire se vuoi un Rollbar largo quanto la poppa, magari usandolo anche come supporto per il tendalino/bimini o se limitarti a fare un supporto per il solo pannello. Nel primo caso, dovrai pensare ad una struttura, mente nel secondo, al limite, basta anche solo un palo verticale, o due collegati in alto con una barra orizzontale.
2. Rollbar già fatti, in alcuni casi regolabili in larghezza, se ne trovano in commercio, ma sono tutti in acciaio: pesano non poco!
3. In alternativa, si possono utilizzare componenti in alluminio - specie se anziché al rollbar stai pensando ad un semplice supporto per il pannello - ma trovi le barre ed i giunti per collegarli al ponte, dovendo poi procedere con un fai da te o affidando il tutto ad un artigiano.
4. Ricordati, nel caso usi materiali diversi - acciaio del pulpito, dei giunti, delle viti, alluminio per i pali - di tenere isolati i vari metalli per non creare corrosioni indotte dal salino.
5. Infine, qualche link su ciò che ho trovato in giro:
- Rollbar, piuttosto pesanti: http://www.nautinox.it/english/
- Sistemi di fissaggio: www.fvgenergy.com/doc/sistemi_di_fissaggio.pdf
- pannelli: www.nautimarketshop.com/.../...cristallino-90W.asp
- Rollbar pronti: www.nautimarketshop.com/.../Gruette-e-Roll-Bar.asp
- Tubi in alluminio: www.nautimarketshop.com/.../...Codice-00012511.asp
- Tubi acciaio inox: www.nautimarketshop.com/.../Tubi-Acciaio.asp
- Sistemi di fissaggio: www.nautimarketshop.com/.../...rdi-per-Pulpiti.asp
Molte di queste cose le trovi anche da Osculati, ma credo che facendo uno schizzo di ciò che vuoi realizzare, qualsiasi ferramenta possa darti i pezzi che servono...
Io non ho ancora realizzato il mio, in quanto ho qualche dubbio visto che la barca la sto usando pochissimo, ma se trovo più tempo per godermela - sempreché non la venda prima - penso di fare da me una piccloa struttura in alluminio.
In bocca al lupo
Ale

Alessandro   luglio 10. 2009 08:00

Grazie, Alessandro, per la spiegazione molto dettagliata e precisa.
Claudio, hai valutato la possibilità di installare un palo a poppa, di quelli con il supporto per i pannelli fotovoltaici?
Io non ho adottato questa soluzione perchè secondo me un pannello da 85W di 9.5 Kg di peso era troppo grande per una soluzione di quel tipo, ma ora ci sono questi pannelli flessibili che pesano un chilo o poco più e si apre un nuovo mondo di possibilità. Hai letto il mio articolo che ne parla?
blog.veleggiando.it/.../...ad-alto-rendimento.aspx
Altrimenti può essere un'ottima soluzione quella di installarlo volante sulle draglie:
blog.veleggiando.it/.../...lo-solare-in-barca.aspx
Fammi sapere.
Ciao

Roberto Minoia   luglio 10. 2009 10:23

Sono molti gli strumenti che si possono caricare coi pannelli solari, non sol utili per la navigazione, come il cellulare o l'ipod. Purtoppo sono ancora un po cari, ma sono convinto che tra qualche anno i prezzi senderanno drasticamente.

Pannelli fotovoltaici in giro per il mondo   settembre 1. 2009 17:52

Ciao a tutti sono nuovo,
ieri ho installato un pannello fotovoltaico da 85Wp sulla barca con lo scopo di mantenere in forma le batterie per la stagione invernale.
con un regolatore da 50,00 euro che ha due uscite per le batterie (motore e servizi 150 e 100 A).
Oggi alle 12 circa sono andato a controllare la situazione:
Le due batterie sono cariche 14,5 (densimetro ok) penso anche troppo dato che la tensione è eccessiva per le batterie al piombo (da auto) e poi fanno le bollicine.
altra cosa è che arrivate a quella tensione, il regolatore credo che limiti la corrente di carica, ma continua però a dargli energia.
Credo che quel regolatore non sia quello che avrei dovuto in realtà montare.
Un regolatore buono tovrebbe infatti quando la V batt. raggiunge il valore impostato scollegare le batterie e l'energia prodotta in eccesso mandarla su un carico. (magari una resistenza, così contribuisce a deumidificare la dinett.)
Anche perchè se il pannello venisse scollegato completamente dal carico, in caso di irraggiamento, la tensione prodotta dalle celle sale eccessivamente mandando entro breve tempo il pannello fuori uso!
Vorrei sapere se qualcuno di voi è a conoscienza di un regolatore con le palle che ha anche questa funzione.
Grazie scusate se mi sono dilungato
Maurizio Pisa

Maurizio   novembre 1. 2009 19:10

Ciao Maurizio,
Complimenti: con un pannello da 85W puoi tranquillamente sopperire ai tuoi fabbisogni energetici in crociera!
Le batterie è normale che facciano le bollicine durante la ricarica: nell'elettrolita si verifica infatti una reazione chimico-fisica che origina ossigeno ed idrogeno (attenzione: l'idrogeno è un gas esplosivo, ecco perché le batterie dovrebbero sempre stare in un ambiente aerato).
Anche la tensione di 14.5 Volts che hai rilevato è normale alla fine della carica delle batterie.
L'importante è che, a carica completa, il regolatore di tensione porti questa tensione a circa 13.8 Volts (tensione cosiddetta di mantenimento della carica)
Se continui a verificare una tensione oltre i 14 V anche dopo qualche ora, significa che il tuo regolatore non è del tipo "a più stadi": cioè fornisce solo una unica tensione in uscita.
A questo punto sarebbe meglio che lo sostituissi con uno un po' più sofisticato, tipo lo Steca che ho io. Il prezzo è superiore (circa 100 euro), ma le tue betterie ti ringrazieranno!
Ciao

Roberto

Roberto Minoia   novembre 2. 2009 10:46

Ciao Roberto, precisiamo, la tensione di 14.5 la misuro in fase di carica sulle batterie.
quindi deduco che se la tensione a raggiunto 14.5 significa che le batterie sono cariche....allora il regolatore dovrebbe cessare di fornirgli energia e mettersi in una condizione al massimo di mantenimento (sempre che il pannello sia illuminato).
La cosa che mi preoccupa è che non arrivo mai a vedere il regolatore in"pausa" capita solo quando viene buio. Praticamente ho sempre un mantenimentone.
NOTA: le batterie sono nuove le ho attivate aprile 09.
Domanda: il tuo regolatore, lo STICAZZ* (poi gentilmente mi dai il link per vederlo) quando a caricato completamente le batterie, mette in corto circuito il pannello?
Ti chiedo questo perche il negoziante dove ho comprato il mio dice che è questa la funzione che deve fare un regolatore. Quindi a detta di lui sbagliavo quando nel messaggio precedente ho affermato che "a carica completa il regolatore deve commutare il pannello su un carico fittizio per scaricarci l'energia in eccesso."
Ciao Maurizio
P.S. Per favore non invadere la mia mailbox con una fraccata di avvisi che è stato inserito un nuovo commento.

Maurizio   novembre 13. 2009 17:09

Complimenti per le informazioni molto esaustive. Sto seriamente considerando l'ipotesi del fotovoltaico, magari associato anche ad un'auto elettrica!

Auto elettriche   maggio 8. 2010 23:35

Grazie Robbi, e cosa mi puoi dire riguardo all'inquinamento delle batterie rispetto a chi in barca ci vive e ci dorme? Buon lavoro eh? complimenti, interessante e chiaro anche per me che l'ho letto velocemente e me ne intendo zero!

Mazda   luglio 6. 2010 23:18

Se ti riferisci all'inquinamento per lo smaltiment del piombo.... beh, se non disperdi la batteria nell'ambiente ma la porti ad un centro di reecupero, tutto il materiale verrà riciclato, quindi l'impatto ambientale è piuttosto basso.
Ciao

Roberto Minoia   luglio 7. 2010 00:57

Ho un'ottima impressione dei testi qui pubblicati, che indicano chiarezza e capacità di sintesi dell'autore. Sono molto interessato al soggetto da un punto di vista "energetico" (ho lavorato 10 anni all'OCSE, direttorato Agenzia Internazionale dell'Energia) e da un punto di vista professionale (importatore cabinati a vela ETAP in Italia). Grazie auguri e cordiali saluti
Francesco Tamburrano

Francesco Tamburrano   novembre 28. 2010 10:43

@Francesco: Grazie per i complimenti. Conosco gli ETAP ed ho potuto apprezzarne le qualità. Tra l'altro l'inaffondabilità mi sembra già di per sé stessa una caratteristica non indifferente.
Spero di risentirti presto.
Roberto Minoia

Roberto Minoia   novembre 28. 2010 11:12

chiedevo per valutare se conveniva affrontare una spesa oppure acquistare un mono o un poli grazie e complimenti perle tue delucidazioni su tutto

Gianfranco Quartetti   gennaio 29. 2011 18:54

Grazie mille, informazioni precise e dettagliate ... dai un'occhiata ai miei album picasa (giacomo.murari) e vedrai perché cerco notizie sui panneli fotovoltaici su barca a vela Smile

Saluti

Giacomo   dicembre 7. 2011 18:01

Complimenti per la chiarezza e la semplicità di esposizione che nulla tolgono alla completezza dell'argomento. In vista di una lunga traversata sto attrezzando la mia barca all'uopo e quindi ache con dei pannelli solari, per cui i tuoi consigli e la tua esperienza mi stanno tornando molto utili e di questo ti ringrazio. Quando avro montato tutto e fatto un decente collaudo ti informerò sui risultati, sperando che possano essere positivi per me e di ausilio per i tuoi lettori. Ciao

Capitantempesta   febbraio 24. 2012 19:58

Grazie. Allora aspettiamo tutti tue notizie. Buon Vento!

Roberto Minoiam   febbraio 24. 2012 20:17

ciao roberto,ti chiedo cortesemente un consiglio: premesso che la mia barca a vela e' dotata di frigo, plotter Ray a57. vhf , tridata , vento e autopilota tutti serie e st70, e ovviamente pompa acqua. e luci che puoi immaginare (parte il led e non). considerato che in viaggio 90% sono in rada quindi niente 220v, e considerato che ho deciso di non istallare al momento l'eolico , CREDI CHE DUE PANNELLI DA 100 SONO SUFFICENTI GIUSTI O ECCESSIVI? TIENI CONTO CHE COME BATTERIE SERVIZI NE HO DUE DA 75 AMPERE MA CHE VORREI CAMBIARE A 90 (PIU NON POSSO PER SPAZIO). MI CONSIGLI DI COLLEGARE I PANNELLI ANCHE ALLAA TERZA BATTERIA SOLO MOTORE. GRAZIE PER IL TUO CONTIBUTO.

massimiliano scalone   marzo 7. 2012 01:09

Ciao, secondo me 200W di fotovoltaico sono perfetti. ma aumenta più che puoi la capacità delle batterie dei servizi.
I pannelli collegali solamente alle batterie servizi e lascia perdere la batteria motore, tanto quella si carica con l'alternatore.
BV

Roberto Minoia   marzo 7. 2012 08:33

Gentile Sig. Roberto Minoia, la ringrazio per la tempestiva risposta, ma pur avendo letto il suo bellissimo articolo, ed aspetto con ansia il prossimo sui pannelli fotovolatici, non ho ben capito cosa lei mi consiglia. Premetto
a) io uso una sola batteria alla volta
b) i lavori gravosi (salpancora) li eseguo tutti a motore acceso
C) Ho solo lampade a leed
d) il consumo maggiore è solo il frigo
e) chiudo i tre staccabatteria quando lascio la barca
f) metto in paralello le le due batterie solo quando navigo a motore per ricaricarle
G) Ho un gruppo elettrogeno cinese a due tempi serbatoio 4 litri (rosso) comprato per 150 euro sulla cui targhetta è cosi scritto ( 50 HZ, 650 VA 220/240V Phase Single)
H) ho un pannello solare da 100 Wats rigido che monterei fisso (per non farlo rubare) sulla tuga a poppavia dell'albero (posto protetto e assolato)
I) la mia barca è ormeggiata alla boa senza possibilità di ricevere corrente
L) avevo comprato quel fotovoltaico sperando di avere sempre le batterie cariche ( quando non sono in barca, speravo che con gli staccabatterie staccati, il pannello potesse tenere entrambe le batterie in carica e quando sono in rada caricare sia la batteria in funzione sia la batteria che è in riposo.
Per questo chiedo cortesemente un aiuto a Lei che é competente.
Se Lei mi invia un suo indirizzo di posta o un suo numero di cellulare le le invio le foto dell'impianto, del pannello, del gruppo e del regolatore di carica. La Barca in questione è una Beneteau Ocean clipper 321 del 98 di cui dispongo piantina dell'impianto elettrico.
Grazie Grazie
Tobia Di Lorenzo
P.S. se lei vive in campania-Lazio mi farebbe piacere offrirle un caffè

Tobia   ottobre 19. 2012 18:33

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