Il problema dei porti in Italia

2 aprile 2009 - autore

Port Vauban, Antibes Prendo spunto dal post su Vela Blog Mistro Scoperto ormeggio abusivo nel Cilento per fare alcune considerazioni.

Credo che in Italia bisognerebbe costruire molti più porti turistici. Voi direte: bella scoperta, ci volevi tu a dirlo!

D’accordo, lo sappiamo tutti. Ma quello che mi rende perplesso è il fatto che spesso un progetto di costruzione di un nuovo marina sia considerato negativamente dalle Amministrazioni locali e dai cittadini e per questo motivo contrastato.

Non ne capisco davvero il motivo. Secondo me un porticciolo turistico, se ben progettato, può e deve integrarsi con la struttura urbanistica esistente. Non deve essere visto come un elemento di disturbo, ma anzi deve contribuire a rendere più piacevole la città od il paese in cui viene costruito.

Ed invece, in Italia moltissimi porti sono costruiti fuori dai paesi, quasi ci fosse da vergognarsi della loro presenza. In Liguria, tanto per fare un esempio che conosco, il Marina degli Aregai è molto decentrato rispetto ad Imperia, pur essendo uno dei porti turistici più importanti del nord Italia. E gli altri porti liguri non fanno eccezione.

La situazione al sud non la conosco direttamente, ma per quanto mi dicono è ancor peggio. E’ vero che i posti barca sono spesso più economici che in Liguria e Toscana (almeno quello!), ma è altrettanto vero che la qualità dei servizi offerti spesso è insufficiente.

Vorrei che la smettessero di pensare che un porto turistico è deturpante: dipende solo da come viene costruito.

Perché non si prende esempio dai francesi? La Costa Azzurra è piena zeppa di porti: da Mentone a Saint Tropez c’è un porto ogni 5-10 miglia (e non bastano lo stesso) ma sono stati costruiti non per essere solo dei parcheggi per barche, ma anche per essere vissuti. Sono inseriti nelle città ed anzi, in moltissimi casi è la vita della città stessa che ruota intorno al marina.

Guardate con Streetview di Google Port Vauban, ad Antibes o il Marina Baie Des Anges, ad un paio di miglia di distanza dal primo e credo che potrete accorgervi da soli della differenza rispetto ai porti italiani

Intorno al porto vengono costruiti negozi: non solo shipchandler, ma anche supermercati, ristoranti, luoghi di divertimento. Alla domenica i cittadini vanno al porto a passeggiare e a mangiare il gelato.

Se concepito in quest’ottica, il marina non solo non è una struttura invasiva, ma è piacevole da vivere e porta denaro.


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Comments

Ciao, il problema del consenso dei cittadini si risolve fcilmente: invece di fare 500 posti per yacht da milionari, si fanno 2000 posti per barche più piccole, quelle che si possono permettere i cittadini normali.
Lo spazio occupato è lo stesso e nessuno lo percepisce come un elemento di disturbo.

Claudio   novembre 5. 2009 10:18

Ciao Claudio,
e invece la tendenza è proprio l'opposto: stanno riducendo i posti per le barche più piccole (fino a 10-11 metri) per creare posti per quelle dai 12 metri in su. Quelle che rendono di più, insomma. Tutto sempre nella logica del business

Roberto Minoia   novembre 5. 2009 11:50

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