Ieri sul blog di TOPKAPI ho letto un bellissimo articolo che parla un po' ironicamente (ma dicendo cose verissime) del mercato dell'usato nautico. Questo mi ha fornito lo spunto per alcune riflessioni che riguardano il difficile problema dell'acquisto della barca a vela.
Spesso, infatti, mi salta in mente la malsana idea di cambiare la barca.
Allora comincio a comprare riviste di settore, scaricare brochure dai siti internet e a girovagare nei porti per vedere se ci sono occasioni e per farmi un'idea di quello che c'è in giro.
Dopo qualche settimana di caotico fermento e di facili entusiasmi, le idee invece di chiarirsi mi si confondono e alla fine decido di rimandare la decisione ad altro momento.
Penso che la domanda principale che debba porsi chi è alla ricerca di una barca a vela sia "Che uso ne farò?"
Ed è proprio questa la domanda a cui purtroppo non riesco a rispondere.
Cioè, devo distinguere tra l'uso che vorrei farne e l'uso che verosimilmente ne farò.
Devo riuscire a distinguere tra i miei sogni (forse realizzabili, ma chi può dirlo?) e quella che è la realtà dei fatti.
Il mio sogno è quello di avere, fra qualche anno, la possibilità di navigare almeno per tre mesi all'anno, diciamo da giugno a settembre.
In questo caso mi piacerebbe avere una barca robusta, marina, come quelle che si facevano fino agli anni '80.
Ai timoni sospesi preferisco gli skeg, ai bulbi in piombo le chiglie lunghe. Mi piacerebbe anche un armo a cutter, perché ho imparato che la sicurezza in mare è importante.
Ho imparato che è meglio avere una barca che con 6 nodi di vento devi andare a motore, ma che ti permetta di risalire 35 nodi di vento in sicurezza.
Certo, se poi invece di compiere lunghe navigazioni ci si limita a fare delle brevi uscite il weekend, allora il discorso cambia: in questo caso la barca perfetta è quella che ti fa divertire come un matto anche con 6 nodi di vento.
Mi piacciono tremendamente le barche dei cantieri del nord Europa: gli Hallberg Rassy, i Najad... Poi al salone di Cannes del 2007 ho visitato un Oyster 46 e... sono rimasto fulminato dalla qualità costruttiva, dalla bellezza, dall'eleganza degli interni....
E ci credo: tutti sono capaci di costruire un bellissimo 46 piedi che costa più di un milione di euro!!!
Sono proprio questi eccessi che mi riportano improvvisamente coi piedi per terra e mi ricordano che devo fare i conti col portafoglio.
Ma se faccio i conti col portafoglio, finisce che mi tengo quella che ho. E allora che gusto c'è? Meglio continuare a sognare, no?