Tutti sanno che la funzione principale di un'elica è quella di trasformare il moto rotatorio dell'albero del motore in propulsione per l'imbarcazione.
Molte e complesse sono le forze che entrano in gioco in questo processo e la risultante di tutte queste forze è un vettore orientato "più o meno" in direzione parallela all'asse dell'elica, quindi ovviamente nel senso di avanzamento della barca stessa.
Ho detto "più o meno" in quanto una frazione della forza propulsiva generata dall'elica è invece orientata perpendicolarmente all'asse dell'imbarcazione. Questa forza è il risultato del cosiddetto effetto evolutivo dell'elica.
Per chiarezza, l'effetto evolutivo è sempre esercitato nella direzione di rotazione dell'elica: quando questa ruota verso destra produce una forza diretta a destra e viceversa quando ruota verso sinistra.
Il risultato è che la poppa viene spostata verso destra o sinistra e la barca gira di conseguenza.
Ed è proprio grazie a questo effetto evolutivo che le nostre manovre di ormeggio in porto risultano solitamente più difficili di quanto non ci si aspetterebbe.
L'effetto è presente sia quando l'imbarcazione avanza, sia quando retrocede, ma è proprio in quest'ultimo caso che diventa più avvertibile e fastidioso.
Ciò è dovuto principalmente a due fatti:
- la pala del timone è generalmente progettata per operare al meglio in avanzamento, e quindi è meno efficiente a marcia indietro
- a marcia avanti, anche ad imbarcazione ferma o con leggerissimo abbrivio, il flusso d'acqua spostata dall'elica investe la pala del timone con conseguente aumento della portanza e quindi della manovrabilità.
Aggiungo che l'effetto evolutivo a marcia indietro non si fa sentire con la stessa intensità su tutte le barche.
Ci sono infatti diversi fattori che influenzano l'effetto di questa forza sullo spostamento della poppa: la forma della carena (le chiglie lunghe tendono a mantenere la barca dritta), la distanza dell'elica dal centro di deriva dell'imbarcazione (i saildrive in questo senso sono avvantaggiati rispetto ad una trasmissione in linea d'asse) e, non ultima, l'elica stessa ovviamente gioca un ruolo fondamentale.
La mia prima barca è stata una Alpa 9.50 e mi ricordo le sudate e le fatiche ogni volta che cercavo di ormeggiarla di poppa!
Quella barca a marcia indietro e velocità inferiori ai 2 nodi (!!!) non ne voleva proprio sapere di girare la poppa a destra (aveva l'elica destrorsa).
Dopo alcuni tentativi finivo sempre per... ormeggiare di prua.
Non mi rendevo ancora conto che non sarei mai riuscito a far fare alla barca una manovra che lei NON POTEVA FARE.
Ma appena ho capito questo, ho anche imparato che bastava pensare alla manovra corretta (quella che asseconda l'effetto evolutivo) per sfruttare questa caratteristica a mio vantaggio.
Alla fine questo bizzarro comportamento si è dimostrato essere quasi utile quanto un'elica di prua. Avete capito?
Riuscivo incredibilmente a ruotare la barca da ferma su sé stessa di 180 gradi agendo soltanto sulla leva del motore (un colpetto deciso in avanti e poi subito uno indietro per due o tre volte col timone tutto a dritta)
Allo stesso modo potevo fare manovra per accostare parallelamente ad un pontile con spazi di manovra ridotti (arrivando quasi perpendicolare al pontile e mettendo all'ultimo marcia indietro e timone a dritta) oppure lo sfruttavo per togliermi d'impiccio nelle situazioni più critiche (vento al traverso, ecc.)
L'importante era pensare sempre in anticipo alla manovra da fare tenendo conto del comportamento che avrebbe avuto la barca e cercando di sfruttarlo a proprio vantaggio.
Sembra tutto facile e scontato, ma finchè non lo si capisce...
Morale della favola: l'effetto evolutivo, se lo conosci... non potrai più farne a meno!