Oggi tutti noi disponiamo a bordo di un cosiddetto "chartplotter" o GPS cartografico per dirla all'italiana, che costituisce il nostro strumento più utile (se non indispensabile) alla navigazione. Spesso mi capita di demoralizzarmi un po' pensando che in fondo non sono un vero marinaio, in quanto sono "nato" col GPS a bordo. Mi viene da pensare a com'era più difficile navigare solo venti o trent'anni fa, quando l'unico modo per capire più o meno dove ci si trovasse era quello di armarsi di carta nautica, bussola da rilevamento, squadrette e compasso, cercando di individuare i punti cospiqui.
E se invece non si era in prossimità della costa, il sestante e le tavole sinottiche erano gli unici strumenti cui si poteva ricorrere.
Eh, troppo facile fare i marinai con il GPS a bordo!
Ma nel caso in cui il nostro chartplotter si dovesse guastare e dovessimo ricorrere a quello di rispetto?
Di norma questo GPS è più semplice, spesso non ha neppure la cartografia, ma si limita a visualizzare le coordinate rilevate.
E' chiaro che un GPS di questo tipo ha un senso soltanto se affiancato ad una carta nautica dettagliata, sulla quale riportare il punto nave così come rilevato dal GPS (ecco perchè è importante avere sempre a bordo le vecchie carte nautiche!)
Riportare le coordinate sulla mappa è un'operazione da fare con attenzione, in quanto molte delle carte nautiche "cartacee" in commercio utilizzano un "map datum" che non è lo stesso normalmente utilizzato dai GPS in commercio. Questo comporta che le coordinate GPS debbano essere "rettificate" prima di riportarle sulla mappa cartacea. Se questa operazione non viene fatta, il punto rilevato non corrisponderà esattamente a quello riportato sulla mappa.
L'errore non è di solito elevatissimo: si tratta al massimo di 100-200 metri. Nessun problema quindi se stiamo navigando in mezzo al mare, ma molto, molto pericoloso nel caso stessimo cercando il punto giusto per l'ancoraggio in rada, a debita distanza dalla secca pericolosa o dagli scogli semi affioranti.
Ogni carta deve riportare il map datum alla quale si riferisce, in modo da consentire di effettuare le opportune traslazioni delle coordinate rilevate sul GPS. Alcune carte (forse tutte ormai) riportano anche di quanto bisogna correggere latitudine e longitudine rilevate utilizzando il map datum WGS84 che, per dovere di cronaca, è proprio quello normalmente utilizzato dai GPS in commercio.
In alternativa, si può impostare il proprio GPS in modo che utilizzi lo stesso map datum della carta. Quasi tutti i GPS moderni permettono di impostare i map data più comuni.
Ma perchè queste differenze tra GPS e alcune carte nautiche?
Voi tutti sapete che la Terra è più o meno sferica. Dico "più o meno" perchè in effetti non è esattamente una sfera... è un po' schiacciata ai poli, ma non solo. Non è una sfera, ma nemmeno un altro solido di quelli "tradizionali" più o meno riconducibili alla sfera.
La Terra è... un geoide!
Beh, in effetti un geoide non è nient'altro che un solido ottenuto da una equazione matematica che rappresenta la forma della Terra: un modello matematico, per farla breve.
Il bello è che di questi modelli matematici non ne esiste solo uno: diciamo che il modello si è evoluto ed affinato col tempo e quello utilizzato 50 anni fa non è lo stesso di quello in voga ai giorni nostri.
Risulta chiaro che se si parte dal presupposto che la Terra è leggermente diversa tra un map datum e l'altro, anche le coordinate dello stesso punto (che non è altro che una proiezione sulla superficie terrestre) differiranno leggermente.
Fate attenzione!