Come succede quasi ogni anno, ad ottobre mi reco al Salone della Nautica di Genova. Più per curiosare che altro, come fa la maggior parte dei visitatori, credo.
Comincio subito con l’evidenziare una stranezza: Guardate questo cartello, che ho fotografato davanti al nuovissimo modello dell’Hallberg Rassy: il 372 costa 220.000 euro iva esclusa. Aggiungi il 20% di IVA e fa… 282.000 euro??? Quelli dell’HR devono essere stati bocciati in matematica, visto quello indicato è un prezzo maggiorato del 27,8%, non del 20%
Resta da capire quale sia il prezzo corretto: quello senza IVA oppure quello con l’IVA? Mah…
Ad ogni modo l’HR 372 rimane sempre una barca ben fatta e curata nei minimi particolari. Sembra anche più lunga dei suoi 11,35 metri fuori tutto. Non ha il classico pozzetto centrale. E’ un segno che il cantiere svedese vuole strizzare l’occhio agli utenti mediterranei, che non navigano (quasi) mai nelle condizioni meteomarine cui sono invece abituati i loro “colleghi” nordici.
La barca è bella, non c’è che dire. Anche se alcuni particolari non mi convincono al 100%, come per esempio la scatolotta in inox in cui vengono incassati gli strumenti di navigazione, davanti al timoniere.
Ma sono d’accordo che è come guardare le cacche di mosca. Va beh, d’altra parte su barche a questi livelli, a cosa ci si può attaccare?
Giudicate voi stessi dalle foto che seguono (cliccateci sopra per ingrandirle)
Per restare sempre nell’ambito delle barche da sogno (almeno per me… spero che qualcuno di voi se le possa permettere), ecco alcune foto di un modello recente dell’altro blasonato cantiere nordico: Najad.
Si tratta del Najad 440. Questo modello è presente sia nella versione a pozzetto posteriore, sia in quella classica a pozzetto centrale. L’imbarcazione che vedete nelle foto seguenti è un usato di tre anni e viene via con poco: mi hanno confidato che bastano 500.000 euro. Ma tre anni fa era stata pagata ben 700.000 euro.
Guardate le foto: io non commento, perché solo il silenzio può rendere omaggio a cotanta bellezza!
Ma ora torniamo coi piedi per terra.
Sul fronte delle barche economiche di grande serie, è stata ufficialmente decretata la scomparsa del legno negli arredi!
Ormai i mobili interni di Beneteau e Jeanneau sono ricoperti di misero e freddo laminato plastico simil-legno.
Ho chiesto il motivo ad una standista, la quale mi ha risposto che… il legno è sempre più difficile da trovare, e quindi sono stati “costretti” ad utilizzare il laminato plastico. Eheheh, diciamo che sono “barche ecologiche”, dai…
Ho visitato l’Oceanis 40. Gli sforzi per contenere i prezzi si notano un po’ dappertutto, non solo nella scelta del laminato per gli interni. Anche l’attrezzatura di coperta è ridotta all’osso. Per esempio ci sono solo quattro winch e, specialmente i due sulla tuga che servono per le drizze e le borose, sono a mio parere decisamente sottodimensionati.
Gli interni invece nonostante l’assenza del legno sono molto gradevoli e luminosi, grazie anche al colore relativamente chiaro del finto legno ed allo stile lineare, quasi essenziale. Evidentemente si nota il tocco italiano dello studio Nauta Design. Secondo me un salto di qualità rispetto ai modelli precedenti.
Ecco un paio di foto degli interni
Sul fronte delle barche che “viaggiano bene” ho fatto qualche foto agli X-Yacht che costano una follia, ma sono delle gran belle barche!
Per acquistare il 42 piedi mettetevi pure il cuore in pace, perché con l’elettronica e qualche optional arrivate facilmente a sfiorare il mezzo milione di euro (cavolo, proprio tantino eh?) La barca nuda e cruda costa infatti ben 416.000 euro IVA inclusa.
Il 45 costa di listino 508.000 euro, mentre l’X-65 costa… udite udite… la modica somma di euro 2.760.000 Ma sempre inclusa IVA, comunque, eh?
Non ci sorprende se a questi prezzi il teak del pozzetto è spesso almeno 15 millimetri. Non ho visto gli interni ma saranno sicuramente all’altezza.
I winch sono della Andersen, come pure sul Najad. A parere di molti sono perfino migliori di quelli della Harken.