Crociera Olbia-Tunisia-Favignana su un Alpa 42: Diario di bordo

26 April 2009 - autore

Pubblico con piacere il diario di bordo della crociera dell’amico Mauro.

 Mauro, il capitano del Vieux Malin

Diario del Capitano del Vieux Malin, Mauro Benjamin Mistretta

Viaggio di collaudo del Vieux Malin dopo i grandi lavori in cantiere.

Olbia, 04 agosto 2008

Giornata tipicamente estiva, con regimi di brezza. A bordo con me ci sono Alessandro e Chiara, giunti da Roma ieri sera. Siamo in porto ed abbiamo completato i preparativi per la partenza.

Salpiamo alle 11.00 am e in un'ora e mezza siamo alla prima meda di uscita da Capo Ceraso. Di fronte, Tavolara. Una folla di barche ci interseca la rotta e diversi motoscafi sfrecciano a folle velocità anche troppo vicini a noi. Son soliti fare così, e li disprezzo.

In navigazione Costeggiamo la Sardegna orientale in questa giornata di sole e scarso vento, il motore è regolare ma devo fare una sosta a La Caletta per rifornimento di gasolio.

Arriviamo nell'accogliente porto de La Caletta alle 15.30 pm, ormeggiando all'inglese lungo un molo vicino al distributore. Pare chiuso, dovrebbe essere aperto. Mezz'ora dopo appare l'omino. Davanti a noi ci sono altre 3 barche che devono rifornire. Il pieno costerà euro 332,82 ed è leggermente più caro del solito.

Disormeggiamo subito dopo impostando la rotta diretta per Cartagine, sono 210 miglia nautiche da percorrere! 

Ore 16.30 pm , il mare è calmo e non c'è vento. Doppiamo Capo Comino e facciamo rotta diretta per Cartagine. Gustavo, l'autopilota lavora egregiamente. La lenza per la pesca alla traina è sempre giù, ma non dà segni di vita. La folla di barche che riempiva le acque delle coste settentrionali non c'è più. Nessun naviglio in vista, siamo soli e ci tuffiamo nel blu con il tramonto alle porte.

Ore 20.19 siamo in 40° 17.91' N ; 009° 52.736' E , navighiamo con una velocità di 6 nodi, ma il GPS ne segna 5, il che mi fa pensare ad una corrente risultante contraria di 1 nodo.

La notte ci ricopre di stelle, come sempre in mare aperto. Vado a dormire, l'equipaggio mi sveglierà più tardi. Quando salgo sul ponte, incoraggio i ragazzi ad andare a riposare.

La notte passa senza storia.

 

05 agosto 2008

Ore 09.25 am , il vento è sempre calmo e il mare poco mosso. Nessuna nuvola.

Ho contattato Compamare Cagliari con il VHF per una previsione aggiornata del Canale di Sardegna. Mi confermano le notizie del bollettino ufficiale del canale 68, e cioè un ottimo NW 4, che se arriva, ci permetterà di metter su vela!

Siamo in 39° 06' N ; 010° 02.8' E , Rotta Vera: 173° . Abbiamo ancora 95 miglia da percorrere per Capo Farina (Tunisia).

Ore 11.50 am Posizione : 38° 52.18' N ; 010° 04.86' E

Ore 12.50 pm posizione : 38° 46.04' N ; 010° 05.72' E

Ore 14.34 pm posizione : 38° 36.26' N ; 010° 07.09' E

Alle 16.10 pm, contrariamente alle previsioni, si alza un SW4. Va bene lo stesso, vorrà dire che procederemo di bolina, invece che al lasco. A riva Randa e Genoa, niente mezzana perchè di bolina non ha molta efficienza. Procediamo con una bolina stretta, 35° mure a dritta. Siamo in rotta e navighiamo a 7 nodi! Il vento girerà col sole, devo poggiare costantemente.

Ore 19.17 , siamo in 38° 09.6' N ; 010° 10.07 E

Ceniamo con una bella pasta al ragù.

Ore 22.17, posizione 37° 55,17' N ; 010° 10.65' E

Alle 23.27 pm incrociamo un motopesca tunisino. Ci ha illuminati col suo faro e io ho risposto accendendo le luci di coperta. Viene da sinistra ed inoltre noi navighiamo a vela, dovrebbe darci precedenza ma se ne fotte. Sono costretto a poggiare per farlo passare. Mi impensierisco per l'eventuale presenza di rete a strascico....ma passiamo ben lontani da lui.

 

06 agosto 2008

Alle ore 04.00 am il vento cessa del tutto. Sono costretto ad accendere il motore e ad ammainare le vele. Ho scoperto una piccola perdita di gasolio dal tubicino della linea di ritorno dal motore al serbatoio. Il tubicino è bucato! Spengo il motore e cerco una soluzione per il problema. Faccio una fasciatura col nastro di teflon (quello per le tubazioni idrauliche) ricoprendola con del nastro isolante e chiudo il tutto con una fascetta inox. Tiene! Procediamo. Ci avviciniamo alle coste tunisine, entrando nelle bocche del gigantesco Golfo di Tunisi.

Arriviamo davanti al porto di Sidi Bou Said alle 10.10 am, li contatto col VHF, canale 09.

Mi dicono che forse...forse...avremo un posto nel pomeriggio. Il problema è l'arrivo della regata Carthago Dilecta Est, una regata che parte da Roma, affollata di barche. Capisco perfettamente il problema e temo di non poter accedere al porto. Ancoriamo nelle vicinanze, dando fondo in 7 metri d'acqua, fondo sabbioso. L'acqua del mare non è proprio un sogno, ma facciamo ugualmente un bagno liberatorio.

Nel pomeriggio ricontatto la Capitanerie, ho ancora la bandiera Q issata sulla crocetta di dritta. Ci dicono che possiamo tentare ad entrare. L'accesso non è proprio comodissimo. Si tratta di evitare dei bassifondi sabbiosi che vengono dragati poco e male. Il corridoio di entrata è assai stretto, e bisogna procedere con cautela. A peggiorare la situazione, alcuni giovani tunisini cerebrolesi si divertono a fare il bagno proprio in mezzo all'entrata del porto, attraversandola a nuoto da parte a parte. Sono costretto ad utilizzare più volte la tromba di bordo e scacciarli a gran voce. Il porto è pieno di barche, mi dicono a voce di mettermi in un posto assai poco sicuro e io rifiuto categoricamente, manovrando per riguadagnare l'uscita dal porto.

Consultando il portolano, esso riferisce che nel porto di La Goulette vi è un accogliente club nautico. Pieno di speranza, faccio rotta per tale porto a poche miglia da Sidi Bou Said.

Il portolano non è aggiornato. Entrato nel porticciolo di La Goulette, ci cacciano con gesti inequivocabili. Scoprirò poi che si tratta di un porto rilevato dalla Marina Militare, e ci sono solo le barche da diporto di proprietà dei militari. Torniamo davanti a Sidi Bou Said e sono alquanto dispiaciuto di questo primo impatto con la Tunisia. Tuttavia, proprio mentre stavamo completando l'ancoraggio nelle acque antistanti il porto, la direzione dello stesso mi chiama sul VHF, riferendomi che avevano trovato un posto adatto alla mia barca. Rinfrancati da tale notizia, disancoriamo ed entriamo nel porto. Percorrendo gli stretti passaggi tra i moli, ci guidano a gesti verso il nostro ormeggio e la sorpresa è stata enorme nel constatare che effettivamente si trattava di un posto veramente ottimo, proprio davanti alla piazzetta del porto! Ormeggiamo per bene la barca e corro alla dogana con i documenti miei , della barca e dell'equipaggio.

L'ormeggio di Sidi Bou Said, in Tunisia Le formalità doganali hanno il sapore antico di una prosopopea tutta bizantina. Faccende inutili, diventano indispensabili per il bene di una timbrata o di uno sguardo di sufficienza. Mi chiedono se sono della regata in arrivo, rispondo di no...sono “private”. Un compassato ufficiale della dogana, dopo aver esaminato i documenti, mi fa un sacco di domande su cosa trasporto sulla barca, con elenchi di alcolici, sigarette, armi, accessori elettronici e chi più ne ha, più ne metta.

Dopo una buona mezz'ora, mi comunica che posso tornare a bordo ad aspettarlo. Verrà a compiere la sua visita ufficiale a bordo. Nonostante tutto, sono divertito. Non capita tutti i giorni di arrivare con la propria barca in un paese così tanto straniero! L'ufficiale arriva e con cortesia sale a bordo, con scarpe nere di cuoio, esaminando ogni angolo della barca. Tutto a posto, siamo liberi.

Ceniamo al ristorante Le Pirate, proprio davanti al porto. Una cena MAGNIFICA, a base di pesce e cous cous. Servizio di prim'ordine e pagheremo una sciocchezza.

 

7 e 8 agosto 2008

Il villaggio di sidi Bou Said

Gite a Sidi Bou Said, paese arroccato sulla collina, e a Tunisi e Cartagine. Il giorno 8 monta un maestrale da circa 20 nodi. Non è proprio buono per la nostra destinazione che è Cagliari.

 

09 agosto 2008

Mercatino locale

Il maestrale rinforza, ma siamo stufi di rimanere in porto. Quindi espletate le formalità doganali di uscita molliamo gli ormeggi alle 15.30 per ancorarci nelle acque antistanti il porto di Sidi Bou Said, pronti a partire al momento propizio. Per ora, il bollettino da NW 5...e non è veramente il caso di partire verso nord.

 

10 agosto 2008

Il maestrale cala leggermente, ma rimane pur sempre impossibile salpare per la Sardegna. Il bollettino da il maestrale in calo. Rimarrà comunque un bel vento da nord ovest. Decido quindi di sfruttare tale vento per raggiungere le isole Egadi. Alle ore 10.00 disancoriamo e facciamo vela per le Egadi. Con bolina larga usciamo dal Golfo di Tunisi passando tra l'isola di Zamba e l'isolotto di Zambetta. Abbiamo 2 mani di terzaroli, il mare è mosso con molti sorrisi bianchi che ci circondano. Abbiamo da percorrere 117 miglia.

Ore 18.05 pm posizione : 37° 16.33' N ; 011° 04,77' E , il bearing per le Egadi è 055° e procediamo a 6 nodi con ancora 65 miglia da percorrere. Ritengo che Favignana sia lo scalo più idoneo.

 

11 agosto 2008

In navigazioneIl vento tiene tutta la notte, calerà all'alba. La cinghia dell'alternatore si è allentata. Me ne accorgo accendendolo quando il vento ci molla. La stringo, ma è assai mal ridotta. Dovrò sostituirla. Le Egadi ci accolgono con un po' di mare da ovest. Ancoriamo dietro l'isolotto Preveto alle ore 08.05 am , diverse barche sono ancorate in questo bellissimo posto.

Rimaniamo qui tutto il giorno. Il profumo di macchia e di rosmarino ci riempie i polmoni. Ci rilassiamo. Durante la notte si alza un discreto scirocco, quel tanto che basta ad agitare le acque dell'ancoraggio. Si beccheggia molto, e ringrazio me stesso per aver l'abitudine di mettere SEMPRE la bozza alla catena dell'ancora.

 

12 agosto 2008

Lo scirocco persiste ma cala di intensità. Il mio intendimento è recarmi nel porto di Favignana, fare carburante e scendere a terra per poi partire verso Arbatax nel pomeriggio inoltrato.

Mai buon proposito fu mai così disatteso dalla realtà delle cose. Fare carburante a Favignana, in agosto, è praticamente impossibile. Spazi ristretti, folla di barche, carburante non sufficiente per tutti. Siamo stanchi e rimaniamo in rada nel porto. Utilizziamo il tender per scendere a terra e mangiare dell'ottimo pesce al ristorante del porto. Giriamo per il paese e torniamo a bordo. Decido di fare carburante a Trapani.

 

13 agosto 2008

Salpiamo alle 09.00 am e dirigiamo per Trapani. Sono solo 9 miglia. La cinghia dell'alternatore è completamente fottuta. Andiamo a vela verso il porto e accendo il motore solo quel tanto per entrarvi e per ormeggiare. Completiamo le operazioni alle 11.00 am, ponendoci all'inglese accanto al distributore. L'equipaggio scende a terra e acquista 5 cinghie e varie cibarie. Monto subito una cinghia sperando che regga. Facciamo carburante nel primo pomeriggio e alle 16.00 pm salpiamo. Il vento ci spinge verso il molo. Il molo è molto alto e dietro di noi è ormeggiata un'altra barca a vela, troppo vicina per fare una manovra con spring e marcia indietro. Pertanto decido che ho bisogno di un rimorchio per allontanare la prua dal molo e puntare fuori. Un simpatico velista, in attesa per il rifornimento, accetta di rimorchiarci e con facilità siamo liberi. Scopriremo che l'amico velista è comandante di rimorchiatore e fa battute riguardo al fatto di dover “lavorare” anche se in ferie. Lo salutiamo ringraziandolo di cuore e puntiamo verso l'uscita del porto.

Il vento soffia leggero da SE, isso tutte le vele ma calerà presto. Sono le ore 17.43 pm e facciamo rotta verso Capo Comino, Sardegna, 196 miglia.

Ore 21.00 pm, siamo in 38° 20.6' N ; 012° 06.10' E onda lunga e fastidiosa, vento assente. Anche la cinghia nuova dell'alternatore non lavora bene. Grande fumo di gomma dalla sala macchine. Non sono sicuro se il problema sia la tensione data o la cinghia stessa, o le posizioni relative dell'alternatore e le altre guide rotanti. Alla fine l'ho smontata e procediamo senza alternatore. Diventa necessario accendere il generatore di tanto in tanto. Vorrei del vento. Il motore segna 93°C, un po' troppo. Mi metto a studiare il manuale del motore. La cinghia serve anche a trascinare la pompa dell'acqua dolce di raffreddamento, ma il manuale dice che è un ausilio e che in realtà l'acqua di raffreddamento scorre per effetto sifone (non chiedetemi come). Non mi convince, ma per ora non posso fare altro che continuare così.

 

14 agosto 2008

Ore 06.00 am , vengo svegliato dalle urla eccitate di Alessandro. Qualcosa ha abboccato e il mulinello della canna gracchia come un ossesso. Si tratta di un bel tonno, ma lo perderemo durante il recupero. Alle 08.00 am ne abbocca un altro, allora cerco disperatamente un sistema per poterlo recuperare. Mentre Alessandro agisce sul mulinello combattendo aspramente, mi vengono in mente i due fucili da sub che abbiamo, con tanto di arpioni.

Tonno pescato alla traina Presi i fucili e caricati, dico ad Alessandro di fare in modo che il tonno arrivi sul fianco sinistro della barca, a portata di tiro dalla murata. Non appena a tiro, sparo infiocinando il poveretto dietro la testa e sul corpo. Il recupero è ora facilissimo, non avendo altro da fare che tirare le sagole. Alle 09.00 am ancora un altro tonno preso all'amo. Lo isseremo a bordo con la stessa tecnica. Sono bellissimi, e il più grande peserà almeno 12 Kg. Alessandro e Chiara li puliscono e li fanno a tranci per poi metterli nel frigo.

Ore 10.57 am posizione : 39° 21.9' N ; 011° 04.4' E

Vorrei un po' di vento. Avvisto una vela a sinistra, dirige verso la Sicilia. Anche loro vanno a motore, ed è un pianto. Durante la giornata l'afa ci assale. Niente vento e molta umidità con questa onda fastidiosa da SE. I ragazzi preparano il tonno per la cena sul tavolino del pozzetto.

Ore 18.00 pm , leggera bava da SE. Isso Genoa e Mezzana, giusto per far riposare il motore. Sarò presto costretto ad orzare fino a prua 305° per poter mantenere un po' di aria per le vele.

Siamo in 39° 53.7' N ; 010° 31.69' E

La cena a base di tonno è degna dei migliori ristoranti. Ale e Chiara si sono superati preparando un carpaccio divino, ottimi tranci di tonno e la pasta col tonno in bianco. Il tutto innaffiato da un ottimo vermentino di Gallura fresco fresco.

 

15 agosto 2008

Ore 03.00 am, il vento cessa del tutto e accendo il motore. Si surriscalda troppo e il termostato lo spegne automaticamente. Sono molto esasperato, ma cerco di mantenere la calma pensando innanzi tutto a dove dirigere senza motore. Il problema è che non c'è un alito di vento. Rifletto e rileggo il manuale del motore. Rifletto ad alta voce e arrivo alla conclusione che il liquido refrigerante non circola per la mancanza della cinghia. Altro che ausilio, la cinghia è essenziale! Scendo in sala macchine e monto una cinghia nuova con estrema cautela, cercando di raggiungere quei fatidici 6 mm di imbando massimo che essa deve avere tra una ruota e l'altra. Riaccendo il motore e i parametri tornano alla normalità, sono molto soddisfatto.

Il bollettino dà previsioni di burrasca da NW, il che ci penalizzerebbe moltissimo. Chiamo la guardia costiera per chiedere alcuni dettagli e mi dicono che è prevista per la tarda mattinata di oggi. Decido di procedere a tutta forza per Cala Brandinchi, ben ridossata dai venti occidentali e prossima a Olbia. Alle 11.00 am siamo ancorati nella Cala che è, fra l'altro, un bellissimo posto. Siamo in Sardegna e veniamo da Trapani!

Nel primo pomeriggio arriva la burrasca da NW, ma eravamo preparati. Ho dato molta catena e la cala è ottimamente riparata. Il vento sferza il sartiame, ma siamo al sicuro. Molte altre barche arrivano a rifugiarsi qui.

 

16 agosto 2008

Il ventone da nord ovest continua, ma è in calo. Nella serata cesserà del tutto.

 

17 agosto 2008

Regime di brezza. Da NW, ruoterà a SE. Progetto di rientrare a Olbia nel pomeriggio. Ultimi bagni, salpiamo alle 16.40 pm.

Ormeggiamo alla francese presso la Lega Navale di Olbia alle 19.30 pm, il viaggio è finito.

I ragazzi sbarcheranno domani, in tarda mattinata.


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Comments

bello il blog e condivisibile su molte valutazioni: soprattutto sull'inutile burocrazia tunisina. hai letto www.egadiavela.blogspot.com?

Corto Ferrarese   August 28. 2009 16:20

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