Governo Monti: tassa sulle barche

5 dicembre 2011 - autore

Aggiornamento: leggi le notizie più recenti sulla tassa sulle imbarcazioni, cliccando qui

Tassiamo le barche Devo dire la verità: qualcosa in questa direzione me l’aspettavo.. Da molto tempo ormai si vociferava di tasse sui beni di lusso, barche e yacht, e tutti i TG, non appena dovevano parlare di evasione fiscale, facevano automaticamente partire il classico servizio che mostrava super yacht da fantastiliardi di euro.

Come dire che l’equazione armatore = ricco evasore da spolpare era già data per scontata da tempo. (a tal proposito mi ha fatto morir dal ridere questo articolo apparso qualche settimana fa su SoloVela)

Ieri sera, mentre cominciavano a uscire le prime agenzie con i titoli della manovra finanziaria, sono rimasto ovviamente subito colpito dalle ipotesi di tassazione sulle barche.

Si parla innanzi tutto di tassare non solo lo stazionamento nei porti (posti barca) ma anche soltanto la navigazione nelle acque territoriali italiane, a cui saranno soggette tutte le imbarcazioni da diporto, indipendentemente dal fatto che siano registrate in Italia o all’estero.

La tassa sarà giornaliera (ricordate quanto fatto da Soru in Sardegna?), indifferenziata per vela o motore, e dipendente soltanto dalla lunghezza della barca: nessuno sconto previsto per la vetustà.

Ecco le tabelle:

  • da 10,01 a 12 metri: 7 euro al giorno
  • da 12,01 a 14 metri: 12 euro al giorno
  • da 14,01 a 17 metri: 40 euro al giorno
  • da 17,01 a 24 metri: 75 euro al giorno
  • da 24,01 metri: 150 euro al giorno

Quindi per una barca a vela di 10 metri e di 30 anni di età, con un valore di mercato di 20.000 euro ad andar bene (e ce ne sono moltissime nei porti italiani!) si pagheranno più di 2.500 euro all’anno. (Nota: le prime tabelle diffuse si sono rivelate sbagliate. Leggi la rettifica alla fine di questo articolo)

Beh, non male, no? Ma soprattutto vale la pena di chiedersi se tale barca debba essere oggi annoverata tra i cosiddetti beni di lusso.

Allora perché non tassare alla stessa stregua anche un camper, un gioiello, una casa al mare (che costa ben di più di una barca a vela nuova di 12 metri)?

Non voglio fare quello che piange e so bene che tutti noi italiani tendiamo ad accettare i sacrifici solo se riguardano le tasche degli altri, ma questa forma di tassazione ha qualcosa di profondamente iniquo.

I 2.500 euro dell’esempio sopra verranno pagati indistintamente sia dal proprietario della suddetta barca a vela di 30 anni, sia dal proprietario di una bella e fiammante barca a motore del costo di 200.000 euro, che magari consuma 100 litri di benzina per ogni ora di funzionamento (cioè 160 euro/ora, se non fosse chiaro…)

Non credo che questa norma entrerà in vigore esattamente in questa forma, altrimenti decreterebbe la morte della nautica da diporto italiana.

 

Aggiornamento delle ore 15:40

Si sta diffondendo in rete il testo integrale della manovra, di cui metto il link. Leggete a pagina 34: se le cose stessero effettivamente così, sarebbe molto meno peggio di quanto riportato sopra. Infatti non solo le aliquote sarebbero inferiori, ma si parlerebbe di un 50% di riduzione per le barche a vela e di un abbattimento ulteriore della tassa in funzione dell’età dell’imbarcazione: “Gli importi indicati nel commi 3 e quelli conseguenti al comma 4 sono ridotti del 15, del 30 e del 45 per cento rispettivamente dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione dell’unità da diporto”.

Gli scaglioni di tassazione sarebbero invece i seguenti:

  • euro 5 per le unità con scafo di lunghezza da 10,01 metri a 12 metri;
  • euro 8 per le unità con scafo di lunghezza da 12,01 metri a 14 metri;
  • euro 10 per le unità con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri;
  • euro 30 per le unità con scafo di lunghezza da 17,01 a 24 metri;
  • euro 90 per le unità con scafo di lunghezza da 24,01 a 34 metri;
  • euro 207 per le unità con scafo di lunghezza da 34,01 a 44 metri;
  • euro 372 per le unità con scafo di lunghezza da 44,01 a 54 metri;
  • euro 521 per le unità con scafo di lunghezza da 54,01 a 64 metri;
  • euro 703 per le unità con scafo di lunghezza superiore a 64 metri.

I dati contenuti in questo aggiornamento sembrano confermati e quindi sarebbero ufficiali. La “batosta” sarà molto più equa e sopportabile.


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Comments

D'accordissimo con te su tutta la linea.
Senza contare poi che questa manovra farà salire i prezzi nel mercato dei natanti. Una barca lunga 9,99 mt varrà oro!

Angelo   dicembre 5. 2011 14:40

senza contare che barche a motore sotto i dieci metri non vengono minimamente tassate, quando magari costano 250000€ e consumano come astronavi al lancio, tipo questa qui www.sessamarine.com/...px_idM_130-rpstry_5_.sphtml Però un comet di 11m e 30 anni di vita si.
Gouvia, aspettami.

corrado   dicembre 5. 2011 14:53

Ecco Roby, è proprio questo che non va bene, il fatto che non c'è alcun legame tra la tassazione prevista e l'effettivo valore del mezzo-patrimonio di chi lo possiede...
Che si debba fare qualche sacrificio ok, che lo stesso sacrificio sia pari tra chi possiede una vela di poco più di 10 mt, valore anche inferiore ai 20.000€, consumo 2-3 l/h, manutenzione tutta fai da te, pari pari tassata quanto un nuovissimo (e costosissimo già all'acquisto) yacht planante da diverse centinaia di cv, consumi ben oltre i 100 l/h, tagliandi ai motori da leasing...
Io proprio non mi capacito che gente che vien incensata come luminare dell'economia non voglia trovare un modo per correlare EQUAMENTE questi parametri... costo di effettivo mantenimento del bene+suo effettivo valore/tassazione.
Bah, ripeto, non capisco...
E mi arrabbio non poco!

Simone   dicembre 5. 2011 15:04

Si sa.. da sempre siamo pilotati da una manica di ignoranti..
PS: io sono anche un camperista e vi assicuro che ci sono camper da 180.000 €

vedrete che tra poco tasseranno anche l'ammontare di cacca che fanno i nostri cani (visto che già il cane lo considerano un bene di lusso).

L'aviatore   dicembre 5. 2011 15:33

arrivato adesso sms di un amico velista: pare che le tariffe siano diverse da quelle pubblicate. si parte da 5€ per la fascia 10/12mt con sconto del 50% per le barche a vela. Ulteriori sconti del 15-30-45% per barche più vecchie di 5-10-15 anni.
ah, e 0€ se a secco.

Bah, molto meno peggio del previsto.

corrado   dicembre 5. 2011 15:37

Sì, sto leggendo il testo integrale... Tra poco pubblico le rettifiche

Roberto Minoia   dicembre 5. 2011 15:38

Però se la fonte è il testo integrale pubblicato da leggioggi.it io sono un po' dubbioso. Infatti quel PDF è una bozza.
Ci sono molti paragrafi con frasi cancellate e corrette in rosso. Sarei ancora prudente...

Roberto Minoia   dicembre 5. 2011 15:46

in ogni caso è una ennesima ppc (acronimo di,,,)che siano 2000 oanche solo 5 € non cambia il principio per cui offro fantastico yacht di 12,8 mt di solo 10anni in cambio di modesta villetta a cortina .attendi fucioso!

enzo napolitano   dicembre 5. 2011 20:07

LETTERA APERTA
ASSOCIAZIONE VELA & VELA
Sede legale ed amministrativa: Via dell'Ingegno, 13 34073 Grado (GO)
Tel. 0039 3483102924 Fax 0039 0431 877774
UNICREDIT Filiale di Grado IT25V0200864590000100624298








Egr. Signor Presidente del Consiglio
Sen. Prof. Mario Monti
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 ROMA



Egr. Signor Presidente ,

la nostra Associazione “Vela &Vela” raggruppa aziende italiane che operano esclusivamente nel settore della vela e cioè cantieri, importatori, velai e accessoristi. Se quantitativamente siamo una percentuale minoritaria del comparto della nautica, emotivamente la rappresentiamo tutta poiché intorno a noi ruotano i numerosi club nautici, la Federazione della Vela e gran parte dei 43 mestieri inventariati dal CNA- Confederazione Nazionale dell'Artigianato- nella filiera nautica.
Dopo questa premessa ci viene spontanea una riflessione che sentiamo il dovere di sottoporre a Chi ci governa e giustamente si preoccupa di salvare il nostro Paese da una catastrofe.
Autovetture , aerei e quindi imbarcazioni evocano immagini di un “lusso” a cui si possono chiedere dei sacrifici ma, nel presupposto dell'equità da tutti invocata, ci permettiamo di richiamare l'attenzione su delle considerazioni che non intendono sottrarsi allo sforzo unitario di tutti gli italiani e, nella nostra pur circoscritta competenza, cerchiamo di offrire un nostro contributo costruttivo all'importante lavoro del Suo Governo.
La lunghezza della barca, o se fosse anche dell'ormeggio, è un elemento che incide sull'immaginario collettivo ma non determina la capacità di spesa dell'armatore. Due esempi semplici : una imbarcazione a vela da 11 metri, datata e completamente vuota per meglio competere nelle regate non può essere tassata più di un motoscafo o di un gommone di 9 metri che inghiotte decine o centinaia di litri di carburante in poche ore di navigazione.
Può diventare uno slogan se affermiamo che “ nella vela c'è la passione e c'è lo sport “ e aggiungiamo che, se ancora inalberano il tricolore alcune imbarcazioni a vela di grosse dimensioni, esse rappresentano una nicchia insignificante ridotta a poche decine di unità che costituiscono il biglietto da visita della nostra invidiata cantieristica , leader mondiale nella costruzione dei super yacht.
Quindi per essere costruttivi e pragmatici stimiamo che i parametri di una eventuale ed inevitabile equa tassazione della nautica debbano tener conto di due fondamentali requisiti : l'anzianità del mezzo e la potenza della propulsione che , fra l'altro, diventa proporzionale all'inquinamento prodotto nell'ambiente marino che abbiamo il dovere di tutelare.
Questi criteri impositivi riesumano concetti usati dalla scomparsa “ tassa di stazionamento “ che venne abolita insieme al “ bollo sulle patenti nautiche “ quando si accorsero che i costi della gestione avevano abbondantemente superato i presunti ricavi per lo Stato .
Riteniamo comunque che, a evitare ulteriori pericolose fughe dalle nostre darsene e dai nostri marina e per scongiurare il proliferare di bandiere “ comode “ soprattutto ai più astuti evasori , i criteri di equità debbano essere trasferiti su concetti di oggettiva valenza del mezzo che verrà tassato.
Esprimiamo infine un auspicio che, dal nostro punto di osservazione, comporterebbe molteplici convenienze se il Suo Governo intendesse incentivare la pratica della propulsione eolica nella navigazione da diporto poichè sarebbero evidenti i vantaggi, primi fra tutti: la salvaguardia dell'ambiente e l'onerosità dei carburanti che siamo costretti a importare.
Ciò che tutti hanno fatto per salvaguardare la salubrità delle Città non può essere negato per la tutela dei nostri porti e delle nostre coste , patrimonio prezioso dell' industria turistica italiana.
E' un sommesso e rispettoso suggerimento che confidiamo possa essere approfondito e fin da ora la nostra Associazione Vela&Vela sarà ben lieta di dare il proprio contributo professionale , sempre e solo per il settore della vela, dove, ci permettiamo di ribadire che la “passione e lo sport prevalgono sull'ostentazione “.

A Sua disposizione, con deferente ossequio .


Il Presidente
G. Coretti


5 dicembre 2012

Bravo Gennaro, ottimo documento condivisibile nella maggior parte dei punti.

Sicuramente il Prof Monti, l'esimo scienziato Monti, non potrà essere d'accordo con te riguardo la riduzione dei consumi.... purtroppo più si consuma carburante più soldi entrano nelle casse dello stato... i discorsi sull'inquinamento sono pura demagogia di qualunque governo, gli intriti che derivano dal petrolio e derivati servono allo stato, non ne possono e non ne potranno fare a meno.

Sicuramente con questa nuova tassa sulla nautica, perchè non è una tassa sulle imbarcazioni come può apparire, ha dato una mazzata enorme al settore ed a tutto l'indotto. Vedremo più porti vuoti, meno stranieri ed i nostri vicini Francia, Spagna e Grecia gongolare dal ridire e con le pance piene dei soldi che noi abbiamo buttare nel cesso.

Sono triste per questo terribile capitolo della storia nautica italiana.

MaxT   dicembre 6. 2011 11:19

ma non è detto che chi abbia una barca "NAVIGHI NELL'ORO" qui si fanno sacrifici e si lavora tanto per godersi qualche misero giorno di mare "tempo permettendo".ci ono persone che non amano le barche e fanno viaggi e vacanze da miliardari o che hanno case in posti meravigliosi... io non incolpo nessuno ma qui non siamo piu liberi di spendere quei quattro miseri soldi che uno si suda una vita intera...

pier paolo   dicembre 6. 2011 18:29

ecco il miglior commento
: www.centronauticolignano.com/.../01.htm

enzo napolitano   dicembre 6. 2011 19:23

Salute a tutti!
Che i provvedimenti pensati dal governo che coinvolgono anche il settore nautico siano il frutto di un mero conteggio matematico e non certo di una approfondita analisi economica e di sviluppo del settore mi sembra fin troppo chiaro, ed un pò credo metta in cattiva luce un così qualificato e blasonato personaggio come è in effetti considerato il nuovo PdC Mario Monti. Ora girano tabelle più o meno credibili che ti abbattono o ti rinfrancano, ma la realtà comunque sarà quella di dover pagare qualcosa che alla fine risulterà nè equo nè profiquo per il settore.
L'ipocrisia non mi è mai piaciuta e sò per certo che è così per la maggior parte delle persone che come me e con me condividono quello che considero uno stile di vita più che una semplice passione o un lusso. Certo questi non sanno mica quali sacrifici e rinunce comporta crearsi la possibilità di essere armatore di una seppur piccola o grande barca a vela, e neanche sanno dei salti mortali che si fanno per mantenere un bene che per la maggior parte dell'anno resta immerso nell'acqua. Non è che i costi di manutenzione di una barca a vela si possano dedurre dalle tasse come per le case eppure molta gente passa più tempo in barca che a casa.
Ora se per una imbarcazione immatricolata nel 1977 di 10,03 m secondo la prima tabella uscita in rete devo pagare più del 10% del mio lordo annuale, è come dire che mi prendi il budget che ho per fare la manutenzione (carena) di due anni, e come dire la morte fisica del bene e per cui un bel danno materiale e morale. Credo che alla fine le distinzioni saranno fatte e per cui l'esborso sarà molto meno oneroso e più affrontabile ma l'errore di dare al provvedimento carattere di una falsa idea di equità sociale purtroppo resterà.
Buon vento!

Danilo   dicembre 6. 2011 23:18

nascono gli indigndos della nautica . era ora. partecipiamo con forza e facciamo valere i nostri voti
http://www.facebook.com/groups/200618390020944/

enzo napolitano   dicembre 7. 2011 09:11
enzo napolitano   dicembre 7. 2011 09:37

Sulla nuova tassa trovo ancora oggi molta confusione riguardo le riduzioni per la vetustà dell'imbarcazione. Nel testo pubblicato dalla gazzetta ufficiale del comma che parla di queste riduzioni non c'è traccia. Sarebbe opportuno fare un poco di chiarezza.
Unica riduzione per barca in acqua è il 50% per imbarcazione a vela con motore ausiliario.
http:/www.gazzettaufficiale.it/.../dispatcher

Fabrizio   gennaio 9. 2012 08:57

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