Moltissimi cittadini italiani hanno imbarcazioni che battono bandiera di uno stato straniero. Per lo più si tratta di bandiere francesi, per la convenienza dei contratti di leasing, ma di recente anche le bandiere del Belgio sono in decisa ascesa, per i costi inferiori e la normativa semplificata cui sono soggette le imbarcazioni registrate in quel paese.
Prima che qualcuno “non addetto ai lavori” possa fraintendere, mi preme precisare che non si tratta certamente di evasione fiscale, né di elusione.
Sia chiaro: è tutto legale, fatto alla luce del sole e non c’entra nulla con le fughe di capitali verso i paradisi fiscali. Almeno per questa volta, l’equazione “Proprietario di barca = Evasore fiscale” risulta fuori luogo.
Ed infatti, sembra che proprio queste barche di italiani che battono bandiera di un paese straniero, questa volta potrebbero essere le più tartassate dal fisco. Sì, perché oltre alla eventuale tassa a cui l’imbarcazione è soggetta nel paese straniero, dovranno anche pagare la nuova tassa decisa dal Governo Monti.
Almeno questo è ciò che si dice. In realtà, come giustamente afferma il Giornale Della Vela, il problema vero è che ci sono dei buchi nella normativa (come spesso accade), e quindi il problema delle bandiere straniere non è stato proprio per niente considerato, forse per una dimenticanza.
Sì, perché in effetti non sarebbe corretto sottoporre beni di qualsiasi tipo ad una doppia imposizione fiscale.
Anzi, a rigor di logica sarebbe perfino vietato dai trattati bilaterali contro le doppie imposizioni fiscali, che il nostro Paese ha firmato con quasi tutti gli Stati Europei e molti extraeuropei. Se avete voglia e curiosità, li potete leggere tutti su questa pagina di fiscooggi.it.
Quello che consiglia il Giornale Della Vela (e che mi sento di condividere pienamente) è di pagare la tassa il più tardi possibile, in modo da recepire eventuali precisazioni dell’ultimo minuto da parte dell’Agenzia Delle Entrate.
Infatti il problema della doppia imposizione fiscale è reale, tanto che, ad esempio, è stato considerato ed evitato da questo stesso Governo nel caso della tassazione degli immobili all’estero. E allora perché per gli appartamenti sì e per le barche no?
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