Da Bonifacio all'isola di Cavallo

13 August 2008 - autore

Mercoledì 13 agosto 2008

Lasciamo il porto di Bonifacio verso le 11, dopo aver assistito alle classiche scene tipiche di ogni anno: barche che si cozzano per la troppa confusione, insulti vari eccetera.

Fuori c'è già un bell'ovest forza 4-5. Svolgo subito il fiocco e mi metto al lasco: senza randa facciamo già 5 nodi. Appena liberata la rotta al traghetto che sta entrando in porto, proveniente da S. Teresa di Gallura, mi metto prua al vento e issiamo tutta la randa.

Il tempo di poggiare e di rimettermi in rotta, un occhio al log e mi accorgo che stiamo filando a 7 nodi e mezzo. Non male! Poche centinaia di metri dopo Capo Pertusato, che segnala l'ingesso nelle Bocche di Bonifacio, il vento rinforza e raggiunge 25 nodi. Al lasco riusciamo ancora a governare la barca senza alcun problema, ma la prudenza (e le lamentele della Tita) mi suggeriscono di dare una mano alla randa: la mia regola è che è sempre meglio ridurre poco prima che ci sia davvero la necessità di farlo. La Lady procede praticamente alla stessa velocità di prima, ma ora in effetti "me la sento meglio". Di lì a poco comunque ammainiamo tutta la randa e procediamo col solo fiocco, con l'intento di aspettare Federico e Monica, che sono usciti dal porto di Bonifacio 10 o 15 minuti dopo di noi. Eccoli, che arrivano a velocità esagerata e si fermano a dare una mano solo quando ci raggiungono.

Passiamo a sud di Lavezzi, per poi fare rotta a nord verso Cala Zeri, nell'isola di Cavallo. Ora il mare è piatto: siamo coperti da Lavezzi e la navigazione procede tranquilla per le poche miglia restanti.

Arrivati a Cala Zeri fatichiamo per trovare un buon punto per ancorare, vista l'alta densità di barche. Mi sistemo in un angolo della baia, ma non mi piace, perché sono vicino ad uno scoglio. Mi butto con la maschera per controllare e scopro che è coperto da 2 metri d'acqua. La nostra barca pesca solo un metro e cinquanta, quindi tutto ok.

Verso le 16 si libera un posto migliore e decido quindi di spostarmi. Non so se ho fatto bene, visto che di lì a poco un Bavaria 44 dà fondo non più di 5 metri davanti alla mia ancora! A nulla sono valse le mie proteste, così abbiamo passato la notte con la poppa del Bavaria che sballottava a 3-4 metri davanti alla nostra prua. E meno male che il vento ha tenuto da quella direzione per tutta la notte, perché  se fosse girato di 90 gradi avremmo sicuramente cozzato.

Festeggiamo la serata sull'isola dei VIP aprendo la prima delle tre bottiglie di champagne che ci siamo portati per le occasioni speciali. Con noi c'è anche l'equipaggio di Gialideux: Monica ha preparato una squisita terrina di riso integrale con zucchine e curry. Inutile dire che lo champagne evapora in cinque minuti ed il riso segue a ruota.

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