Come installare un pannello solare in barca

13 maggio 2009 - autore

diagramma fotovoltaico

(Aggiornamento di genaio 2014: ora esistono pannelli solari flessibili efficientissimi che possono essere installati molto semplicemente - anche volanti - in quanto pesano pochissimo. Puoi leggere un test cliccando qui. Questi pannelli solari sono venduti anche in kit sul sito www.negozioequo.com con uno sconto esclusivo per i lettori del Blog Della Vela).

Dopo aver scelto accuratamente il tipo di pannello fotovoltaico che fa al caso nostro, dobbiamo finalmente procedere con la sua installazione a bordo.

Ma come fare? E soprattutto, dove installarlo? Quando, un paio d’anni fa, mi sono trovato nella condizione di dover decidere, non vi nego di essermi un po’ arenato e di avere pensato per qualche tempo alla sistemazione ideale, prima di prendere una decisione.

Sono partito con l’idea di far costruire ed installare il classico rollbar in tubo di acciaio inox a poppa. Ma non ero molto convinto: a parte la spesa (se te lo fai fare ed installare ti costa una piccola fortuna, e comunque ben di più del costo del pannello), quello che mi lasciava perplesso era l’effetto estetico finale.  

Un rollbar, infatti, secondo me può aver senso su barche dai 12-13 metri in su. Su una barca di 10 metri come la mia sarebbe risultato troppo ingombrante, troppo imponente.

Scartata quindi l’ipotesi del rollbar, ho pensato per qualche tempo di installarlo su un palo, sempre montato a poppa. Ne ho visti di pannelli solari montati in questo modo, ma effettivamente erano tutti più piccoli del mio da 85W. Credo che quelli che ho visto fossero al massimo pannelli da 40-50 Watt.

E poi in fin dei conti l’uso che ne avrei fatto sarebbe stato limitato ad un mese all’anno: giusto il mese delle vacanze estive, perché quando si tratta di star fuori in rada solo nel fine settimana, la batteria da 140 Ah è sufficiente (il mio frigorifero consuma circa 35-40 Ah al giorno). Alla fine mi sono quindi concentrato per trovare una soluzione che mi permettesse di montare e smontare il pannello in un minuto.

Ho trovato un modo che mi sembra pratico e funzionale e che, tra le altre cose, è anche molto economico. Ecco come ho risolto il problema.

 

Installazione del pannello solare

Il pannello solare installato su Lady Blues Il pannello solare viene “appeso” alle draglie, esternamente ad esse, in prossimità del baglio massimo. La giusta inclinazione sul piano orizzontale viene controllata da due braccetti telescopici le cui estremità vengono fissate alla falchetta e ai lati del pannello stesso. Il tutto con la possibilità, come dicevo prima, di poter essere montato e smontato in pochi secondi.

Materiale occorrente:

  • Il pannello solare
  • Un profilo di alluminio ad “U”
  • Due braccetti telescopici del tipo di quelli utilizzati per aprire le finestre dei camper e caravan (io li ho acquistati proprio in un negozio di accessori per camper)
  • Un perno in inox forato
  • Due anelli brisè e due mollettine
  • Due manici per pentole Laughing Io li ho acquistati al Brico
  • Una spina + presa stagna a due poli non invertibili: del tipo per la corrente continua a 12V
  • Un po’ di colla epossidica bicomponente
  • Rivetti di alluminio, rivettatrice e pochi altri attrezzi, qualche bulloncino in inox con relativo dado
  • Tester (non si sa mai!)

Foto 1: Il profilo  ad U e la molletta per evitare che il pannello si sfili dalla draglia Cominciate col tagliare il profilo di alluminio ad U della lunghezza uguale alla dimensione del lato maggiore del pannello

Quindi attaccatelo alla intelaiatura del pannello con 4 o 5 rivetti, avendo l’accortezza di praticare un foro nella parte esterna del profilo ad U, in modo tale da consentire l’accesso alla rivettatrice (vedi foto a lato)

Adattate i due braccetti telescopici, eliminando l’attacco da una delle due estremità e lasciando quindi solo la barretta di alluminio, e quindi praticate con il trapano un foro all’estremità della barretta stessa, come appare nella foto del particolare dell’attacco sulla falchetta (foto 2 e 3).

Foto 2: Particolare del braccetto telescopico Beh, credo che le foto che ho pubblicato siano abbastanza eloquenti. I braccetti telescopici nel mio caso sono stati fissati alla falchetta tramite una placchetta di alluminio sulla quale è stato incollato (con colla epossidica bicomponente) un pezzetto del profilo ad U sul quale è stato praticato un foro passante, come si nota bene nella foto qui a fianco ed in quella sotto. Un perno in inox forato (acquistato in un negozio di articoli per la nautica, ahimè!), assicurato tramite un anello brisé, tiene insieme il tutto.

Il braccetto è stato fissato al pannello tramite un pezzo di profilo di alluminio ad “L” che fa da supporto (ma poi dipende da com’è fatto il telaio del pannello che acquisterete voi)

Foto 3: Particolare dell'attacco del braccetto alla falchetta Da notare un altro piccolo particolare molto importante: due mollette (acquistate da Castorama) vengono inserite nel profilo ad U per evitare che il pannello possa sfilarsi dalla draglia. (vedi la prima foto sopra)

L’installazione del pannello è terminata. La regolazione dell’inclinazione deve essere fatta in modo che il pannello sia il più possibile perpendicolare rispetto al sole.

Opzionalmente si possono montare due manici sulla sommità della cornice del pannello (vedi figura 1 in alto). Io li ho messi successivamente, e risultano molto comodi in fase di spostamento del pannello (con vento e mare un po’ mosso questa è sempre una fase delicata. Ricordo che il pannello pesa quasi 10 Kg).

Questa installazione ha il difetto che il pannello deve essere smontato prima di entrare in porto per evitare che venga danneggiato dalle barche vicine. Ma ha anche il vantaggio di essere facilmente amovibile (dopo un po’ di pratica, io lo monto o smonto in meno di un minuto) e può quindi venir esposto a dritta o sinistra a seconda di dove si trova il sole, garantendo quindi sempre un’esposizione più o meno ottimale (l’unico handicap si ha quando il sole è a prua o a poppa&hellipWink

L’ho usato anche in navigazione, anche con mare formato, e regge bene. Lo tolgo solo quando navigo di bolina con barca inclinata dalla parte del pannello, per evitare che un’onda me lo strappi via.

In caso di navigazione con vento molto forte, invece, di solito lo metto verticale e lo assicuro alla battagliola con una cimetta. In questo caso non rende al 100%, ma comunque genera sempre 2-3 ampere.

 

Connessione all’impianto elettrico

Foto 4: La spina a 12V stagna, che andrà connessa alla presa in pozzetto La connessione all’impianto elettrico è abbastanza semplice. La cosa più noiosa consiste nel fare arrivare il cavo elettrico dal pannello al regolatore di tensione, e da questo alle batterie.

Per fare un lavoro fatto bene, ho preferito installare nel pozzetto una presa stagna a 12 Volt e da questa ho portato il cavo elettrico al regolatore di tensione, facendo passare i due fili all’interno di un tubo corrugato di quelli apposta per impianti elettrici (acquistabile in qualsiasi Brico). Il lavoro difficile è stato far passare questo tubo corrugato dalla presa in pozzetto fino a sotto il tavolo da carteggio, dove ho installato il regolatore di tensione. Va beh, qui vi posso dare poco aiuto, perché dovrete trovare da soli come farlo arrivare, visto che ogni barca è diversa dalle altre. Una volta steso il corrugato, basta munirsi di una sonda da elettricista per far passare i due fili.

Regolatore di tensione Steca Il discorso sul regolatore di tensione l’ho già fatto in precedenza, quindi ora mi limiterò a ribadire che su questo componente non dovete risparmiare troppo. Io sono contentissimo del mio Steca, che ho pagato circa 120 euro. Questo regolatore dispone anche di una funzione che, quando necessario, attiva automaticamente un ciclo di desolfatazione, che serve a rigenerare la batteria (le batterie sono soggette ad un processo di degradazione chimica, detto solfatazione che diminuisce progressivamente la loro capacità di accumulare energia elettrica), assicurando quindi sempre una ricarica ottimale.

Il regolatore di tensione dispone di un’entrata, a cui vanno assicurati i due cavi che arrivano dal pannello fotovoltaico, e di un’uscita, che porta la corrente direttamente alla batteria. Praticamente tutti i regolatori sono dotati di un circuito di protezione, che evita di fare danni in caso di connessione accidentale con polarità invertita (ricordatevi che la corrente continua ha una polarità!) e di un circuito a diodi che evita, in assenza di luce solare, che la corrente fluisca dalle batterie al pannello solare (sarebbe un disastro, no? Wink)

Io per sicurezza ho montato anche due interruttori: uno che apre il circuito dalla batteria al regolatore (in modo che quando non serve, non lo alimento) e l’altro sul circuito dal pannello al regolatore. Quest’ultimo in teoria non servirebbe, ma preferisco interrompere questo circuito ogni volta che attacco/stacco la spina di uscita dal pannello.

Bene, ora che sapete tutto sui pannelli solari… non vi rimane che provare a montarne uno. E naturalmente… ricordatevi di farmi sapere come va!

Qui potete leggere gli altri articoli della serie:


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Comments

Ciao Roberto,
ottimo sistema, molto ben fatto, sopratutto la parte dei supporti telescopici.
Bravo.

Domanda, ma come fai durante la sosta in porto della barca ovvero durante le lunghe soste ? Il pannello da quanto ho capito lo smonti e quindi ? lasci le batterie senza caricarle prorpio nel momento di massimo bisogno ? Oppure lo appendi sempre alle draglie ma aprendolo all'interno ?

Max Terragni   maggio 14. 2009 11:52

Ciao Max,
vedi, nel mio caso la barca non sta mai sola per più di un mese, quindi le batterie non fanno tempo a scaricarsi (non scendono mai sotto 12,8V). Naturalmente quando ci sono io sono attaccate alla 220 tramite il caricabatterie.
Se dovesse essere necessario, tuttavia, è sufficiente fissare il pannello alla tuga in posizione orizzontale. E' vero che sarebbe parzialmente ombreggiato, ma per mantenere la carica anche solo 1 Ampere è più che sufficiente

Roberto Minoia   maggio 14. 2009 13:34

ottimo lavoro Roberto!! faremo tesoro delle tue preziose informazioni!

sonia   maggio 14. 2009 19:37

Pingback from fotovoltaico.in

Come installare un pannello solare in barca | fotovoltaico

fotovoltaico.in   maggio 18. 2009 13:17

Bel lavoro, soluzione abbastanza diffusa tra le barche da viaggio. se il pannello lo monti sulle draglie verso poppa, puoi anche evitare di toglierlo entrando in porto.
Io ne ho uno montato sul portico di poppa e un'altro che uso "volante" in coperta quando sono in rada, in questo modo posso spostarlo per ottimizzare l'insolazione

LUGIOTTO   giugno 6. 2009 17:42

Bella li, complimenti per la spiegazione, molto semplice, facile da costruire e sopratutto con pezzi che trovi ovunque, aspetto il pannello che devo ancora acquistare e poi eseguo come da istruzioni, unica variazione, c' è una ragione di istallare vicino al baglio massino? non è meglio più a poppa, più riparato negli ormeggi, ed anche nelle boline.

Mario   giugno 16. 2009 10:12

Ciao a tutti, sto in questi giorni armando "MAGICA"un catamarano di 10 mt autocostruito, credo di essermi fatto un'idea molto contraddittoria su come fare l'energia a bordo, nel senso che è logico che chi come me naviga a vela sarebbe molto propenso all'impatto zero e tutte quelle storie che ci propinano e ha produrre almeno per il fabisogno in barca energia pulita, rinnovabile o come caspita si chiama, ma poi almeno a me viene da chiedermi???
ok...... io investo dei soldi, e vivendo in barca faccio in modo di consumare energia che mi autoproduco in modo pulito, ma poi se tutti questi miei sforzi li vado ad analizzare, ad esempio quanta energia è stata spesa per costruire il mio impianto di autoproduzione.

Quindi ok ora che ho un catamarano con un motorino, mi sto industriando ad armare Magica con un eolico ed un pannello solare e sarà di fatto un catamarano pulito e silenzioso, ma non nego che se a bordo avessi ancora il mio bel diesel 4 cilindri come ho sempre avuto su barche precedenti non esiterei a montare due alternatori grossi e un buon pacco batterie e credo che in termini anche ecologici non farei più danni di consumare energia autoprodotta.
ciao a tutti e complimenti per il blog

pipposail   luglio 7. 2009 09:22

Ho letto i tuoi articoli relativi ai pannelli fotovoltaici. Oggi mi hanno proposto di provare dei pannelli flessibili da 25W. Ne monterei 4 sopra il tendalino, opportunamente fissati. Ho a bordo 3 batterie servizi Optima da 75 Ah e 1 Varta da 75 Ah motore. Fino ad oggi ho ricaricato a 220v in banchina o con l'alternatore motore. Dal regolatore di tensione, dovrò andare direttamente alle singole batterie o cos'altro? Solo i servizi o anche il motore? Grazie anticipatamente. Ciao a tutti.

paolo   luglio 10. 2009 02:52

Ciao Roberto, ho montato anch' io quest' estate il pannello alle draglie, e lo trovo perfetto, poca spesa, solo il profilo, addirittura, per lavorare meno, invece di una U che va forata, per far spazio alla rivettatrice, ho fissato una L, di ca. 35 x 35 mm. in alluminio, nessun ingombro, io ho preso un pannello da 90 W da mt. 1,20 x 50 ca., e quell' altezza è giusta per farlo appoggiare sulla falchetta d' alluminio quando chiuso.
Io l' ho istallato molto verso poppa subito dopo il pulpito, ed sia con vento forte, sia nelle manovre non lo smonto mai, lo tengo chiuso, con una cimetta dalla falchetta a centro pannello alla draglia, senza rimuoverlo, e proprio per questo non ho ritenuto necessario mettergli le maniglie, unica accortezza, lascio sempre fisso un parabordo legato orizzontale alla falchetta a metà pannello, cosi anche se sbaglio una manovra, salvo grande sfiga, non dovrebbe toccare, ma anche se toccasse, la draglia ha un po' di flessibilità ed attutisce.
Unico neo alla tua descrizione, io non riesco a capire o a trovare i supporti che me lo tengono aperto, ma dopo un po' di ricerca ho messo il cuore in pace in quanto lo lego al palo dell' eolico che ho li dietro, e mi sta perfettamente, anche con ventone, ha anche una cimetta che dalla falchetta lo tiene in giu, affinchè il vento non me lo rigiri in coperta, per chi non avesse un palo, si può fissare anche allo strallo.
Sto quasi pensando di montarne un altro anche dall' altra parte, cosicchè poi ho corrente da vendere.
Grazie per i suggerimenti.
Mario

Mario Fontanelli   settembre 21. 2009 15:59

Grazie per il commento, Mario.
I braccetti telescopici li puoi trovare in un qualsiasi negozio che vende pezzi di ricambio per camper e caravan.
Sono i braccetti che servono per aprire le finestre dei camper. Io li ho acquistati vicino a casa mia, a Magenta. Se ti serve l'indirizzo fammi sapere
Saluti

Roberto Minoia   settembre 21. 2009 16:11

vorrei essere consigliato su quali pannelli solari di ultima generazione da acquistare (due assi) per installazione su di un catamarano a vela di 40 piedi con previsione di alti assorbimenti. grazie Luigi Cavagnoli.

Cavagnoli Luigi   ottobre 12. 2010 13:27

Molto istruttivo, grazie! Anch'io sto facendo qualcosa di simile, ma sto avendo difficolta' nel trovare dei connettori stagni decenti, soprattutto di dimensioni contenute pur rimanendo proporzionati al diametro esterno del cavo (8/10mm); invece trovo molto interessante la presa stagna che hai usato tu... potresti darmi qualche informazione in piu'? Marca, modello, dove l'hai comprata, misure (se te le ricordi!!!). Scusami per il terzo grado, ma appena ho visto la foto, sono balzato sulla seggiola: sembra proprio quello che cerco!
ciao e grazie

Alx   novembre 16. 2010 12:58

@Alx:
Ciao, le prese/spine stagne sono della Bulgin. Secondo me sono tra le migliori e le trovi dagli shipchandler oppure in internet. Sono molto diffuse e quindi facili da reperire.
Ciao

Roberto   novembre 16. 2010 13:11

Ciao Roberto, grazie per la risposta. In effetti credo di aver capito a quale prese ti riferisci, pero' avevo visto che la Bulgin le da per tensioni dai 50V ai 250V, non a 12V (sempre che abbia preso le spine giuste!):
www.bulgin.co.uk/.../BuccaneerStandard.html
Io le avevo scartate per questo, ma visto che tu le usi senza problemi, quasi quasi ci faccio un pensierino!
grazie ancora

Alx   novembre 16. 2010 13:27

Guarda, in effetti ciò che va bene per i 220V va a maggior ragione bene anche per i 12V.
L'importante è che siano dimensionate in modo corretto per la corrente che dovranno sopportare. Ma nel caso dei pannelli solari, 10 ampere sono sufficienti, quindi nessun problema per le Bulgin Wink

Roberto   novembre 16. 2010 13:34

Comunque sono proprio quelle del link cha hai postato tu.
Come vedi, la versione a 2 poli va bene fino a 12 Ampere, quindi circa 200W di potenza installata. Tieni presente che la tensione in uscita dai pannelli non è mai inferiore a 17-18 Volts

Roberto   novembre 16. 2010 13:38

Io l' ho istallato molto verso poppa subito dopo il pulpito, ed sia con vento forte, sia nelle manovre non lo smonto mai, lo tengo chiuso, con una cimetta dalla falchetta a centro pannello alla draglia, senza rimuoverlo, e proprio per questo non ho ritenuto necessario mettergli le maniglie, unica accortezza, lascio sempre fisso un parabordo legato orizzontale alla falchetta a metà pannello, cosi anche se sbaglio una manovra, salvo grande sfiga, non dovrebbe toccare, ma anche se toccasse, la draglia ha un po' di flessibilità ed attutisce.

Ringbacks   novembre 24. 2010 22:14

Ciao Roby con piacere ti rileggo qui, sempre chiaro, conciso e pratico.
Credo di aver capito che abbia hai aquistato uno rigido policristallino e non flessibile silicio amorfo giusto? altrimenti lo avresti posizionato sulla tuga tra l'albero ed il pozzetto dico bene?
Volevo anche chiederti se solo i rigidi ed il flessibile amorfo, soffrono in presenza di pochissima ombra (boma , sartie, albero, ecc.) mentre il flessibile silicio cristallino non ne soffre affatto?
Per quanto concerne alternativa al costoso dissalatore sai dirmi qualcosa?
Noto, con piacere, che ci sono anche altri amici di altri forum e facebook
un buon vento a tutti

skippereli   dicembre 1. 2010 19:57

Ciao Skippereli,
Questo è il pannello rigido che avevo installato sulla mia barca precedente.
Ora ho acquistato due flessibili della enecom, che trovi recensiti in questo stesso blog (blog.veleggiando.it/.../...ad-alto-rendimento.aspx)
Sono molto meglio perchè pesano solo 1 kg ed ho intenzione di metterli sullo sprayhood attaccandoli con del semplice velcro.
E poi non sono in silicio amorfo (ha un rendimento bassissimo), ma in policristallino!
Appena faccio l'impianto lo documenterò sul blog.
Per quanto riguarda il dissalatore... non ci sono alternative: o lo installi oppure sei schiavo della colonnina dell'acqua. Io l'ho provato per la prima volta l'estate scorsa ed è ottimo: l'acqua dissalata è potabilissima e anche buona!
Ciao

Roberto   dicembre 2. 2010 10:19

ciao ti ringrazio per i consigli preziosi, vorrei capire cosa intendi per interruttori da mettere dalle batterie al regolatore di carica potresti dirmi la marca che hai montato.

jimmy   aprile 22. 2012 00:45

Io ho messo un interruttore perché così quando non uso il pannello per molto tempo posso staccare il regolatore. In questo modo non consumo corrente.
E' un finezza, in effetti, perché il regolatore consuma davvero pochissimo. Quindi non è strettamente necessario. In effetti nel nuovo impianto che ho fatto sulla nuova barca non l'ho nemmeno messo Wink
Ciao

Roberto Minoia   aprile 23. 2012 11:53

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