Salpiamo con qualche giorno di ritardo dovuto all'ennesima perturbazione in transito che porta forti venti di Mistral che dal Golfo del Leone spazzano tutto il bacino del Mediterraneo fino alla Corsica e Sardegna occidentali.
La finestra giusta per partire comincia a mezzanotte (ore 0.00 di martedì 3 agosto). So che incontreremo l'onda residua dovuta al vento che ha soffiato in Provenza fino a questo pomeriggio, ma non c'è alternativa: o si parte ora oppure fino a sabato prossimo non se ne parla, perché per giovedì e venerdì è atteso ancora vento molto forte da Ovest o Nord-Ovest.
Una telefonata di conforto a qualche amico il pomeriggio prima di partire, giusto per confrontarmi sul meteo. Paolo si trova a Calvi e mi manda un SMS: "Qui c'è un libeccione. NON PARTIRE". Marco si è appena spostato da Porquerolles a Saint Tropez con Anto e le sue amiche. Al telefono mi dice che ha trovato un mare molto grosso.
Tutto questo non mi piace e mi preoccupa un po'. Dopotutto i bollettini di previsione meteo possono sempre sbagliare... tuttavia do ancora un'ultima controllata alle carte dei venti di Windfinder e Lamma Toscana ed infine alla previsione dell'altezza delle onde.
Guardo l'orologio: mezzanotte. Per un attimo mi viene voglia di andarmene a dormire in cabina e non pensarci più, ma poi mi scuoto di dosso queste preoccupazioni tipiche della pre-partenza: prepariamoci che si salpa ora!
Appena usciti dal porto lo stato d'animo è completamente diverso: ora sono nettamente più sereno. Lo sapevo, è sempre così.
Le prime 30 miglia scorrono lente, senza alcun problema. A motore e con le vele. Ho dato due mani alla randa, giusto per prevenire qualche colpo di vento improvviso dovuto alle condizioni meteo incerte.
Dopo questo primo tratto cominciamo ad incontrare un'onda lunga da Ovest che aumenta sempre più, fino a diventare davvero fastidiosa quando la mattina cominciamo ad intravedere la costa della Corsica nord occidentale. Il rollio è insopportabile e dopo qualche ora non ne possiamo davvero più. Il fastidio è accentuato dalla quasi totale assenza di vento, che ci costringe a tenere acceso il motore per fare almeno 7 nodi di velocità.
In tarda mattinata partono le due traine, prima una e dopo l'altra, ma il filo di entrambe si spezza di netto dopo solo un paio di secondi. Rabbia e sconcerto mi assalgono. Deve essere stato qualcosa di grosso... chissà cosa!
Cambio la montatura, attacco il solito Rapala che io ho soprannominato "Sterminator" e ributto il tutto in acqua. Non faccio tempo ad appisolarmi in pozzetto quando vengo svegliato dal dolce sibilo della lenza che scorre sul mulinello: ha abboccato!
Comincia la lotta. Cerco di recuperare il pesce che tira come un matto ed il rollio della barca non mi facilita il compito, in quanto mi costringe ad usare una mano per attaccarmi ed evitare di perdere l'equilibrio. Tira e molla per quasi un'ora, alla fine eccolo lì, a pochi metri dalla poppa. Qualche ultimo guizzo ed io mollo ancora la frizione per farlo correre ancora un po'. Voglio farlo stancare del tutto prima di tirarlo vicino. Dopo un'altra decina di tira e rimolla decido che è giunta l'ora di tentare il tutto per tutto. Recupero tutto il filo e lo arpiono con il raffio. WOW, che emozione quando capisco che è fatta e non può più scapparmi!!!
Lo isso a bordo, il tempo di scattare un paio di foto di rito e... il pozzetto della barca si trasforma subito in una macelleria: c'è sangue dappertutto, chissà se tornerà pulita...
Invece bastano poche secchiate di acqua di mare ed un po' di spazzola ed è tutto come nuovo
Arriviamo a Porto Pollo alle 22 ed ancoriamo alla solita spiaggia del campeggio. C'è un po' di onda e si rolla un po', ma stanchi come siamo non ce ne accorgiamo nemmeno: ci sdraiamo in cabina e ci addormentiamo all'istante, incuranti del puzzo di tonno che ancora pervade la barca.
Per domani è atteso vento forte da Ovest