Ricordo ancora la mia prima traversata notturna verso la Corsica. La mia maggiore preoccupazione era quella di evitare collisioni con altre imbarcazioni. Non avevo il radar, e quindi dovevo affidarmi completamente al mio binocolo, alla mia vista e, naturalmente, alla mia attenzione.
Su questa barca finalmente ho un radar, che è certamente un ottimo diispositivo per evitare le collisioni in mare.
Da poco ho anche installato un ricevitore AIS interfacciato al monitor multifunzione Raymarine E80, che aumenta ulteriormente la capacità di prevenire collisioni.
Cos’è l’AIS?
AIS sta per Automatic Identification System e, come dice l’acrostico, è uno standard a livello mondiale che permette a chi ha installato un ricevitore di identificare in modo automatico le imbarcazioni dotate di un dispositivo di trasmissione AIS (detto anche transponder o transceiver).
In pratica, le navi commerciali e quelle da diporto a partire da una certa dimensione sono obbligate a trasmettere i propri dati su una frequenza VHF predefinita, in modo tale che le altre imbarcazioni che si trovano entro qualche decina di miglia (20-30 in condizioni normali), possono ricevere, decodificare e visualizzare queste informazioni sul monitor di un PC o di un plotter cartografico.
Le principali informazioni che vengono trasmesse riguardano:
- Posizione dell’imbarcazione
- Velocità
- Rotta
- Destinazione
- Stato (navigazione a motore, all’ormeggio, ecc.)
- Numero identificativo MMSI
- Call sign
- Nome dell’imbarcazione
Se opportunamente collegato con la strumentazione di bordo (GPS e plotter cartografico o altro software specifico), un ricevitore AIS costituisce quindi un utilissimo strumento per aumentare la sicurezza prevenendo la possibilità di collisioni.
I ricevitori AIS in commercio sono molti, a prezzi variabili da circa 100 fino a 500 euro o più (più costosi sono i dispositivi che possono anche trasmettere). La mia scelta è ricaduta sull’AIS Engine 3, della Nasa Marine.
Questo modello si trova in vendita a circa 180-190 euro, a cui va aggiunto il prezzo per un’antenna VHF dedicata, oppure uno splitter di antenna VHF (circa altri 50 euro). Quindi con una spesa non eccessiva vi potete installare un dispositivo elettronico che, in certi casi e per certi utilizzi, può perfino sostituire il radar.
Infatti, una volta collegata l’uscita dell’AIS ad una porta seriale di un PC con un software di navigazione, oppure collegandolo al bus NMEA in input al plotter cartografico di bordo, sarete in grado di visualizzare direttamente sulla carta nautica elettronica la posizione delle imbarcazioni intorno a voi, ed inoltre il software vi dirà se siete in rotta di collisione oppure no. Potendo inoltre visualizzare i dati identificativi delle imbarcazioni, potrete chiamarle direttamente col VHF per comunicare con loro e, se possedete un VHF con DSC, potrete addirittura impostare il numero MMSI per fare una chiamata selettiva.
Aggiornamento di giugno 2017: Ho trovato un altro ricevitore AIS completo di GPS e multiplexer WiFi. Clicca qui per leggere la recensione.
Come installare un AIS e come interfacciarlo al Raymarine E80
L’installazione del AIS Engine 3 è molto semplice e richiede non più di un’ora (più il tempo eventualmente necessario per installare un’antenna dedicata, nel caso non vogliate mettere uno splitter per utilizzare quella del VHF).
Se non avete già un chartplotter compatibile con l'AIS, potete tranquillamente collegarlo ad un PC dotato di un programma cartografico adeguato (ne esistono anche gratuiti come OpenCPN), oppure se preferite avere un AIS che funziona senza bisogno né di PC, né di altro, potete anche acquistare un NASA AIS Radar Engine, che è dotato di uno schermo LCD che visualizza la posizione delle navi in modo simile ai radar.
Ma qui vi vorrei elencare i passi per l’installazione e l’interfacciamento con un display multifunzione della Raymarine (nel mio caso un E80, ma credo che il procedimento sia lo stesso anche per un C80 o altri plotter cartografici di marche diverse)
- Fissare lo scatolotto dell’AIS da qualche parte e collegarlo all’alimentazione 12 Volt.
- Dopo avere installato uno splitter (io ho acquistato il RA-201 della Glomex per una cinquantina di euro), staccare il cavo dell’antenna dal VHF e collegarlo allo splitter, quindi collegare uno dei cavi antenna in uscita dallo splitter all’AIS e l’altro al VHF.
- Collegare all’uscita dell'AIS il cavetto seriale in dotazione, quindi tagliate via il connettore all’altra estremità del cavo, prendete i due fili contrassegnati come “NMEA out”, spelateli un po’ ed infine connetteteli al NMEA IN del plotter cartografico.
- Dovete ora accertarvi di impostare sul plotter la velocità della porta NMEA a 38400 bps, che è la velocità con cui l’AIS invia i dati. Se vi dimenticate di impostare questo parametro (che di solito è impostato a 4800 bps che è la velocità standard del bus NMEA) i due dispositivi (AIS e plotter) non riusciranno a comunicare, pertanto il sistema non funzionerà.
- Nel caso dell’E80 Raymarine, inoltre, dovrete andare nel menu di configurazione del sistema e abilitare la visualizzazione dei dati AIS, che altrimenti non verranno mostrati.
Nota: impostando la velocità del NMEA a 38400 bps nel plotter, è probabile che se avete collegato l'uscita NMEA del plotter stesso ad altri strumenti, la comunicazione non funzioni più in quanto gli altri strumenti accettano dai in ingresso soltanto alla velocità di 4800 bps. In questo caso l'installazione di un buon
Multiplexer NMEA può risolvervi tutti questi problemi di comunicazione fra strumenti diversi.
Una volta acceso il display, compariranno sulla carta nautica le iconcine delle navi che trasmettono i dati AIS e che si trovano entro la portata di trasmissione. Cliccandoci sopra verrà visualizzata una finestra con tutte le informazioni che ho elencato qui sopra. Nell’elenco dei bersagli AIS, sarà possibile tenere sotto controllo quelli con le rotte più pericolose ed il software vi avvertirà con un segnale d’allarme nel caso siate in rotta di collisione.
Se come plotter cartografico utilizzate un PC con apposito programma (tipo OpenCPN – gratuito e recensito poche settimane fa su questo blog – oppure Ozi Explorer o altri), allora potete fare a meno di tagliare il connettore del cavo seriale in dotazione con l’AIS, ed invece dovrete attaccarlo direttamente alla porta seriale del vostro PC. In questo caso, però, dovrete anche connettere l’uscita NMEA dell’antenna GPS al filo singolo che esce dal cavo seriale lato AIS (vedi foto all’inizio dell’articolo). In questo modo l’AIS si comporterà come un multiplexer NMEA: riceve i dati dall’uscita NMEA del GPS e li ritrasmette sul canale NMEA al PC, insieme alle informazioni AIS. Il PC riceverà entrambe le informazioni le utilizzerà per plottare sulla carta la posizione della vostra barca e quella delle altre imbarcazioni.
Nei casi più complessi potete sempre optare per l'installazione di un vero e proprio multiplexer NMEA come accennato in precedenza. Il modello testato in questo blog vi consentirà tra l'altro di utilizzare, per la visualizzazione dei dati, un PC con connessione WiFi (senza fili).
Aggiornamento del 7 gennaio 2012: segnalo anche questa App gratuita per Smartphone Android, iPhone e iPad.